Dal sito fisicamente traggo queste righe:
Le conclusioni di un rapporto sull'incidente di Three miles Island parlano di carenze addestrative, mancanza di chiarezza delle procedure, incapacità dei corpi istituzionali a far tesoro di esperienze precedenti, deficienze progettuali della sala controllo. Tali difetti sono da attribuirsi all'ente di gestione, alle ditte fornitrici di apparecchiature e alla commissione federale incaricata della normativa sull'energia nucleare. Siamo convinti pertanto che, indipendentemente dalla verifica dell'ipotesi «errore umano» per spiegare il caso specifico, un incidente quale quello di Three Mile Island fosse in ultima analisi inevitabile, date tutte le carenze sopra descritte.
Leggendo questa lunga cronaca dell'incidente si scorgono numerosi passaggi in cui le coincidenze di eventi gestiti male sono decisamente un po' troppe; non sono in grado di assicurare che qualcuno abbia deliberatamente generato l'incidente ma il sospetto può essere fondato conoscendo le vere intenzioni di chi ci governa. D'altronde la fusione fredda, la cui efficacia è stata ampiamente dimostrata, viene tenuta nascosta perchè porterebbe energia pulita ed a poco prezzo nelle case di tutti .
C'è poi un lungo elenco di incidenti all'interno del quale scovo la seguente stranezza:
1975 Marzo, Brown's Ferry (Usa). Per cercare correnti d'aria nella cabina di comando della centrale viene usata una candela che appicca il fuoco a tutti i cavi elettrici bloccando tutti i sistemi di sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera» del 2/7/1977, p. 3.). Secondo il calcolo delle probabilità questo incidente può verifi-carsi in un caso su mille miliardi!
Se aggiungiamo a tutto questo l'uso di armi all'uranio impoverito (che poi sicuramente contenevano il ben più pericoloso plutonio) che rilasciano radioattività (e pericolosissimi metalli pesanti) sembra abbastanza evidente che ci sia un piano per utilizzare le radiazioni nucleari per debilitare fisicamente e geneticamente la razza umana, di pari passo all'utilizzo di scie chimiche diffuse ormai in tutto il mondo.
Se prendiamo coscienza del fatto che esistono prove certe che il terremoto in Giappone sia stato artificialmente indotto allora non può non sorgere il sospetto che si sia cercato di scuotere la terra proprio in prossimità di quelle centrali che sono state danneggiate e che stanno rilasciando forti dosi di radioattività (che dal Giappone potrebbero arrivare quanto meno in America. Stiamo solo facendo congetture prive di fondamento? No, anche se è presto per avere il quadro completo pare proprio che ci siano diversi elementi che generino molti sospetti.
Il primo, collegato all'artificialità del terremoto, è che in Giappone ci si aspettava sì una grossa scossa sismica, ma non in quella regione, come possiamo leggere sul national geographic che in un recente articolo sottotitolaMegaquake long predicted—but in totally different region, ovvero Mega-terremoto previsto da lungo tempo, ma in una regione totalmente differente.
L'articolo fa notare anche una cosa molto inusuale, ovvero che la scossa distruttrice che ha poi generato anche lo tsunami in occasione della catastrofe dell'11 marzo 2011 è stata preceduta da una scossa di magnitudo 7,2 appena due giorni prima.
Si tratta di una cosa molto inusuale dal momento che normalmente i terremoti così intensi sono seguiti da scosse di assestamento di minore intensità e non preceduti da scosse ancora più forti. La frequenza con cui si verificano invece forti terremoti preceduti da una scossa "di avvertimento" è del 5 per cento (1 su 20). Non si tratta di una frequenza troppo piccola, però è un ulteriore tassello che si aggiunge alle stranezze fin qui portate alla luce.
Per chi è convinto dell'artificialità del sisma il fatto che abbiano deciso di scatenarlo non dove era previsto (dove avrebbe fato meno nell'occhio) ma in una regione totalmente differente sembra la prova che si volessero intenzionalmente danneggiare le strutture delle centrali nucleari per causare un distruttivo fall-out radioattivo, in maniera analoga a come è stata intenzionalmente causata la disastrosa fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma del Golfo del Messico.
Un'altra stranezza che fa propendere per un disastro organizzato (con la complicità ovviamente di alcune personalità nei posti chiave del governo giapponese e dell'azienda che gestisce la centrale) è l'indiscrezione segnalata da un corrispondente del sito naturalnews.com (purtroppo è al momento difficile verificarlo, ma al momento riteniamo il sito in questione serio ed attendibile) secondo la quale nei pressi dell'impianto venivano conservate barre di combustibile esausto, che di norma dovrebbero essere rapidamente dislocate altrove. Per quanto siano esauste (ovvero inadatte ad essere utilizzate per alimentare il reattore all'interno di una reazione controllata) ciò non vuol dire che la barre in questione siano vuote; esse sono radioattive ed in caso di incendio della centrale la loro presenza aumenta notevolmente la dimensione del disastro ecologico. Se la notizia venisse confermata ci si dovrebbe chiedere come mai non siano state osservate le più banali precauzioni di sicurezza rispetto alle barre esauste.
Ci sono poi le osservazioni di Greg Palast il quale afferma nella sostanza quanto segue:
Ho sentito alla CNN la versione ufficiale secondo la quale lo tsunami aveva bloccato il funzionamento delle pompe necessarie al raffreddamento dei reattori, perché l'acqua inaspettatamente era entrata dentro i generatori diesel che fanno muovere le pompe.
Questi sistemi sono detti 'EDGs', Generatori Diesel di Emergenza, e sentirsi dire che non abbiano funzionato durante un'emergenza suona un po' come se si affermasse che i vigili del fuoco non hanno potuto salvare un edificio dalle fiamme perché si era incendiato.
Possibile che questa gente che aveva predisposto piani di emergenza in caso di terremoto, non sapesse quello che potrebbe sapere persino un ragazzino, ovvero che sulla costa del Pacifico ad un forte terremoto spesso segue uno tsunami? [d'altronde la parola è giapponese N.d.T.]