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Terremoto, sfollati, collaborazione: è tempo di aiutarsi a vicenda!

Da Amosb

terremoto, è tempo di collaborareCome tutti ormai ben sanno in questi giorni la terra trema nel Nord Italia: si parla di interi paesi distrutti, la paura serpeggia nelle strade e migliaia di persone si sono ritrovate senza un tetto.

Tutto questo porta grosse alterazioni della routine quotidiana di tutte queste persone, niente è più come era solo pochi giorni fà.

Gli sforzi della protezione civile sono encomiabili, in poche ore sono stati allestiti migliaia di posti letto, la macchina dell’emergenza lavora alla perfezione!

Ma stiamo davvero facendo tutto il possibile?

E con questa domanda non chiedo se la protezione civile sta facendo tutto il possibile, ma chiedo se noi, come individui stiamo facendo tutto il possibile…
Parlare del terremoto, costernarsi per le vittime e per tutte quelle persone che si trovano nelle tende, sperando che qualcuno risolva la situazione, aspettando sempre e comunque un intervento dall’esterno non è certo  il massimo che possiamo fare!

È tempo di collaborazione, è tempo di cominciare a fidarsi gli uni degli altri, non voglio fare il menagramo, ma le previsioni per il futuro non sono del tutto rosee sotto diversi aspetti… Per affrontare questa situazione e quelle che potrebbero avverarsi nel prossimo futuro, la parola d’ordine è collaborazione, inziativa e responsabilità…

Al momento si parla di qualche migliaio di sfollati, sono tanti è vero, ma sono pochissimi se collaboriamo: se ognuno di noi accoglie in casa sua anche solo una di queste persone, allora non serviranno più tende, e tutto ciò lo si può risolvere in poche ore, si tratta solo di dare disponibilità: non importa se non si possiede una camera ad hoc, qui non si tratta di fare bella o cattiva figura, qui si tratta di aiutarsi a vicenda, di collaborare, di sentirsi uniti per superare le avversità…

Ricominciare a fidarsi uno dell’altro è essenziale per affrontare le crisi, di qualsiasi natura esse siano!

Parlare degli sfollati con compassione, senza fare nulla per aiutarli è un comportamento piuttosto ipocrita, l’Italia siamo noi, non è solo la protezione civile che ha il compito di aiutare, ma tutti noi: e questo vale per ogni tipo di problema che si deve affrontare, la soluzione non piove dal cielo, dipende da ognuno di noi…

È la cosa più semplice del mondo, si tratta solo di cambiare leggermente la propria routine, le proprie abitudini e accogliere in casa uno, due, tre, quattro sfollati ( a seconda dello spazio a disposizione) per il tempo che sarà necessario!

Tutto ciò può risolvere in poche ore il problema delle tendopoli, a patto che anche gli sfollati siano d’accordo ad andare a vivere come ospiti in casa di altri!

Invito chiunque sia disponibile ad accogliere sfollati a lasciare qui sotto il suo commento in modo chiaro indicando la zona in cui potrebbe ospitarli e quante persone.

Facciamo girare questo semplice articolo il più possibile, facciamo sapere agli sfollati che l’Italia c’è, è unita, ed è pronta a collaborare per superare nel modo migliore il problema.

Inutile dire che i luoghi di accoglienza preferiti sono quelli che si trovano nelle immediate vicinanze dei luoghi colpiti.
AGGIORNAMENTO 31-05-2012


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