Prima del parto guardavo trasmissioni teĺevisice tipo “24 ore in sala parto” (ed annessi) con puro TERRORE, coprendomi gli occhi ed immaginando il dolore.
Avevo la stessa predisposione del telespettatore medio di Luciano Onder: il quale, per ogni malattia pronunciata dalla sue labbra, ne sente tutti i sintomi. Io, grazie a Medicina 33, posso con certezza dirvi di essere sopràvvissuta all’osteoporosi, all’ipertiroidismo, all’ipertrofia prostatica…. ed a un svariato numero di malattie con nomi totalmente strani da non riuscire nemmeno ad individuare dove avrei dovuto concentrare il mio dolore immaginario.
Insomma… dicevamo: prima del parto guardi queste trasmissioni giustonper il gusto di spoilerare il finale.
Ignara di ciò che accadrà davvero, quando sarai a tu per tu con il 5uo corpo e il dolore più grande possibile.
Immensamente più grande anche della tua immaginazione.
Ora, tralascio la descrizione con dovizia di particolari di questo male immenso perché voglio che voi, prossime al parto giungiate là completamente impreparate.
Io, personalmente, ho deciso di affrontare il parto come un lancio col bungee jumping; per questo motivo non partecipato ai vari corsi preparto, non ho chiesto a nessuna informazioni sul parto (ma la frescona di turno che ci tiene proprio a raccontartelo la trovo sempre) e soprattutto non ho chiesto nessuna nessuna informażione ai dottori.
Ho guardato Senti chi parla 1 ed ho capito tutto!
DOPO il parto invece guardi le stesse trasmissioni con SANO (e aggiungerei legittimo) SADISMO.
Io sinceramente quando vedo parti semplici, meno di 10 ore di travaglio, rimpiango i soldi del canone sky!
Cambio canale stizzita e auguro alla signorina di turno che almeno si becchi una quarantina di punti.
Lo so, sono una persona orribile, ma questo lo avevate capito molto prima di questo post.
Racconto il minorato disastroso a chiunque me lo chieda inducendo nevitabilemente: 1. A ricordarsi la somministrazione della pillola anticoncezionale 2. Alla una breve contemplazione del suicidio preventivo.
Ma non vi preoccupate, le ragazze con cui ho parlato sono ancora tutte vive.
E senza figli.