Ieri Barbara Spinelli firmava un editoriale che definiva «accuratissima» un’inchiesta a puntate di Seymour Hersh – premio Pulitzer nel 1970, penna che è riuscita a perdere quasi tutta la credibilità che si era conquistata negli anni – sull’attacco al gas sarin di Damasco, che Repubblica ha tradotto e pubblicato in prima pagina con un titolo piuttosto tranchant.
Ora: non soltanto, come fa notare il sempre attento Daniele Raineri in un lungo pezzo di oggi sul Foglio, le ragioni portate da Hersh sono l’esatto contrario dei dati comprovati in possesso dei giornalisti di mezzo mondo; no: la Spinelli si sarebbe inventata una parte in cui Hersh parla di un’«assidua assistenza» dei servizi americani e britannici per ordire l’inganno dell’attacco chimico ai danni del regime di Assad.
Un mio ex troll affezionato una volta – proprio dopo una battuta sulla suddetta intellettuale, mi pare di ricordare – mi chiese retoricamente perché avessi «terrore della sinistra» (dove «sinistra» con ogni probabilità coincideva con «comitato dei garanti della #listaTsipras»). Forse, ripensandoci, ho solo terrore di chi mistifica.
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