In giornate come queste in cui, dopo gli atti terroristi di Parigi, la tensione è alle stelle e l’emotività è lo status dominante nella stragrande maggioranza delle persone, c’è chi non trova di meglio che diffondere sui social notizie fuorvianti che hanno il solo scopo di incuriosire il lettore, allarmandolo ulteriormente, al fine di ottenere il maggior numero possibile di click.
È il caso, ieri, di tre dei principali quotidiani del gruppo editoriale Caltagirone Editore: Il Messaggero, Il Mattino e Leggo. Sulle pagine Facebook di queste testate infatti, con toni diversi ma sempre ingannevoli nei confronti del lettore, delle persone, viene pubblicata la “notizia” del ritrovamento di un auto con delle armi pesanti a bordo.
Fatto che viene prontamente smascherato ed irriso dalle persone come mostrano le immagini sottostanti, che contengono il link ai post originali dove è possibile leggere il tenore generale di tutti i commenti.
Una situazione che costringe il free press del gruppo a cambiare il titolo, senza avvisare/dialogare con i lettori, come è assolutamente opportuno in questi casi, ottenendo l’effetto contrario a quello desiderato.
Inutile commentare ulteriormente poichè basta leggere i commenti delle persone per verificare l’effetto di simili operazioni.
Quello che però è opportuno sottolineare è che in realtà queste “astuzie”, come spesso avviene, sono assolutamente controproducenti non solo perchè i questo modo si logora un già difficile rapporto con i lettori, o potenziali tali, ma anche perchè, come scrisse tempo fa Goldberg, «il problema per i siti che dipendono in gran parte dal “traffico virale” è il fatto che non abbiano la minima idea di chi arriverà sul loro sito da un mese all’altro. Questo, un pezzo su dei gattini adorabili potrebbe diventare virale e attrarre sul sito donne di mezza età. Il prossimo mese, un pezzo su Miley Cyrus seminuda, potenzialmente virale, potrebbe attirare sul sito dei teenager maschi», rendendo poco appetibili gli investimenti pubblicitari sul sito. Insomma, come si suol dire volgarmente, cornuti e mazziati.
Come ebbe modo di scrivere David Ogilvy ai suoi colleghi, “il consumatore non è uno stupido. Il consumatore è tua moglie”. Vale per le tutte le persone siano essi lettori o investitori pubblicitari.