Più uomini, più fondi e soprattutto stesse garanzie riconosciute al personale di intelligence per i Corpi militari speciali. Sono queste le principali novità contenute nel decreto legge che proroga le missioni militari italiane all’estero fino al termine del 2015, approvato dalla Camera con 319 voti a favore, 103 contrari (Sel-Si e M5S) e 13 astenuti (la Lega).
(giornalettismo.com)
Terrorismo, più uomini e risorse all’intelligence italiana per le missioni all’estero. Il testo, che passa ora all’esame del Senato, destina 301.170.028 euro per il rifinanziamento, ai quali se ne aggiungono 38.500.000 per la cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo. Di questi fondi, 64.987.552 euro andranno per l’impiego dei militari nel contrasto all’Isis. In questo caso l’Italia opera con una componente aerea, con connessa cellula di supporto a terra, con compiti di ricognizione e rifornimento in volo; con un contingente per l’addestramento e l’assistenza delle Forze speciali irachene e delle unità regolari del governo regionale del Kurdistan iracheno; con personale di staff presso vari comandi della Coalizione. Per l’impegno in Afghanistan verranno invece destinati 58.617.770 euro. In entrambi i casi aumenta il numero degli uomini impegnati: nel primo si passa da 525 a 750, nel secondo da 630 a 834.
Come detto vengono riconosciute maggiori garanzie per i Corpi militari speciali impegnati nelle aree di crisi, che avranno la stessa protezione riconosciuta ai Servizi segreti per le operazioni compiute sotto il coordinamento dell’Intelligence. Tra le altre missioni prorogate e rifinanziate, quelle nei Balcani, in Libano e antipirateria al largo delle coste della Somalia. (ADNKRONOS)