Terrorismo, tra la caccia ad Hayat e la marcia per la libertà
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Hayat Boumedienne, la complice di Amedy Coulibaly, è stata ripresa all’aeroporto di Istanbul i primi giorni di gennaio. A quanto pare, dopo essersi allontanata dal negozio kosher dove il suo complice aveva sequestrato sei persone, ha lasciato la zona, fingendosi forse un ostaggio.
Ancora non si sa se la donna era all’interno del negozio, scappando assieme agli ostaggi al momento dell’intervento delle teste di cuoio. In un primo momento, era stato affermato dalle televisioni che i terroristi barricati all’interno del negozio erano due, ma poi si è sempre parlato di un solo uomo, Amedy appunto.
Secondo le ricostruzioni, Hayat è atterrata nella capitale turca assieme a un uomo francese, e assieme hanno superato il controllo passaporti senza alcun problema. La seconda settimana di gennaio, la donna sarebbe partita per la Siria per arrivare poi in Francia, pronta per il secondo attacco terroristico, contemporaneamente ai fratelli Kouchi, che dopo aver sparato a dodici persone alla sede di Charlie Hebdo, si sono barricati in una tipografia, assieme a un dipendente.
Dopo i tre giorni di paura che ha fatto tremare Parigi, domenica undici due milioni di francesi e non si sono ritrovati in piazza, per dire no al terrorismo e si alla libertà, ricordando i morti di Charlie Hebdo e gli ostaggi uccisi dai venerdì, poco prima del blitz che ha portato all’uccisione dei terroristi.
Nonostante la possibilità, seppur remota, di un nuovo attentato, uomini, donne e bambini si sono riversati sulla strada per una lunga marcia che si è prolungata per delle ore. Una marcia dove la politica è rimasta fuori, una marcia dove venivano sventolate le bandiere francesi, cartelli di supporto alle vittime e vicinanza ai loro familiari e migliaia di matite, l’arma che fa più paura di una pistola.
Immagine: Thepostinternazionale
In prima fila hanno deciso di sfilare anche i Capi di Stato e di Governo di tutti i Paesi europei, che hanno guidato la marcia per qualche decina di minuti, tutti a braccetto, tutti uniti contro il terrorismo, che potrebbe presto colpire anche altre città europee.
Difatti, è massima allerta per tutti i Paesi, in cui i servizi segreti si stanno dando da fare per evitare fatti come quelli di Parigi.
di Alessandro Bovo
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