Terza domenica di Avvento 16 Dicembre 2012 (anno C)

Creato il 12 ottobre 2012 da Lory663
Prima Lettura Sof 3,14-18aIl Signore esulterà per te con grida di gioia
 
Dal libro del profeta Sofonìa
Rallegrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente.
Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».


Salmo Responsoriale Is 12,2-6
Canta ed esulta, perché grande
in mezzo a te è il Santo d'Israele.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. Seconda Lettura Fil 4,4-7
Il Signore è vicino!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
 
Canto al Vangelo Is 61,1Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio.
Alleluia.

Vangelo Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Giovanni Battista ci dice come dobbiamo vivere l'Avvento, come dobbiamo vivere davanti al Signore, nell'attesa di Lui, come dobbiamo vivere la vita, nella scelta dei valori fondamentali. Ci indica la strada della gioia che consiste nell'amore al prossimo e nella fedeltà ai nostri doveri.
Quale concretezza se vogliamo vivere la conversione del cuore e della vita, se vogliamo vivere la giustizia e dare dignità e possibilità di esistenza a chi ci è fratello, ovunque si trovi! Non chiudiamo il nostro orecchio, le indicazioni del vangelo sono chiare. Le parole semplici. L'invito di Giovanni è anzitutto a compiere opere buone, a vivere la carità, "che copre molti peccati" (1Pt 4,8).
Le opere di bene, fatte con cuore sincero e generoso, sono la premessa migliore per giungere alla fede, la forma di preparazione più efficace per giungere alla conversione. Appunto perché convertirsi è distaccarsi dalle cose per attaccarsi a Dio. Racconta sempre Luca:

Quando Zaccheo si convertì diede la metà dei suoi beni ai poveri e restituì quattro volte tanto a chi ne era stato defraudato (Lc 19,1-10)
Giovanni propone comportamenti che incarnano i valori della giustizia e della fratellanza. Ma sottolinea che giungerà il Messia, molto più grande di lui, a separare i giusti dai peccatori.
"Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".
Un nuovo battesimo, dice Giovanni Battista, non più solo acqua ma anche mediante lo Spirito Santo. Il nostro battesimo non è solo battesimo mediante l’acqua ma anche mediante lo Spirito: “Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo in lui siete stati insieme resuscitati”. (Colossesi 2, 12 ). Il battesimo è morte dalla condizione di peccatore ed inizio di vita nuova.

E’ lo Spirito Santo che ci fa Chiesa, è mediante Lui che ci riuniamo, è per la sua grazia che possiamo dire “Abba Padre” a Dio. E’mediante lo Spirito che possiamo provare la gioia per la “buona novella” e portare testimonianza dei benefici ricevuti dal Signore. E’mediante lo Spirito che in noi si innesta la speranza in Cristo Salvatore. Torniamo al Signore volgiamo interamente a Lui il nostro cuore, ma tutto ciò avvenga in modo molto concreto. Chi ascolta la Parola non può limitarsi a dire: "Che bello! Interessante!". Ma si chiederà:


"Come non essere più quello di prima? Come cambiare la mia vita?".
A tutti è data la possibilità di convertirsi. La risposta del Battista è chiara e concreta:
Nessuna professione esclude dalla salvezza. Non si tratta di cambiare mestiere,
ma il modo di esercitarlo. E a te, professionista, e a te, imprenditore, e a te, operaio o casalinga...,
cosa chiede il Signore perché ti abbia a convertire, cosa c'è da cambiare
e registrare nella tua vita morale quotidiana e professionale?



Preghiamo Tu lo sai, Signore, non è facile cambiare. Cosi spesso noi ci limitiamo a restauri di facciata, a qualche operazione di abbellimento, a qualche intervento di poco conto. Ma non è questo quello che ci chiedi attraverso il tuo profeta, Giovanni il Battista.
Tu ci chiedi di operare per una società più equa rinunciando al superfluo, a quello che abbiamo in più, per dare a chi manca del necessario. Tu domandi una trasformazione che raggiunge il profondo del nostro cuore e si manifesta in scelte e comportamenti nuovi, che toccano da vicino i nostri interessi,
il nostro conto in banca e il nostro portafoglio.
Tu ci chiedi di vivere nell’onestà, praticando la legalità, nel rispetto delle regole, senza approfittare delle occasioni buone per aggiudicarci in poco tempo proventi e ricchezze spropositati. Ci chiedi di rinunciare alla violenza, alle estorsioni e alle pressioni, e di accontentarci di quello che abbiamo, senza voler vivere, a tutti i costi, al di sopra delle nostre possibilità.
È una buona Novella, Signore, quella portata dal tuo profeta Giovanni, ma che non lascia le cose come stanno. Esige la decisione seria di cambiare la rotta della nostra esistenza, per volgerci verso Dio e il suo progetto d’amore.
E’ difficile abbandonare il vecchio, Signore, ma se lo facciamo diventeremo cittadini del mondo nuovo che stai preparando.
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