Ho ricevuto molto tempo fa un libro imperdibile a carattere musicale, realizzato da Alessio Marino e Massimiliano Bruno: “TERZO GRADO - INDAGINE SUL POP PROGRESSIVO ITALIANO”. La musica è per me una passione, non un mestiere, e i miei tempi di reazione in fase di commento, se diventano lunghi, sono motivati dal poco tempo libero disponibile; in questo caso però è intervenuto un nuovo fattore interessante, che ha a che fare con i tanti rivoli storici e musicali che la lettura suggerisce di seguire... ma occorre essere curiosi! I due autori sono molto giovani, sotto ai 35 anni, un’età che non li rende certamente testimoni di ciò che raccontano, e lo dico con soddisfazione, perché pensare che una musica così lontana - a volte complessa, spesso ritenuta inaccessibile per le nuove generazioni - sia oggetto di tanto studio e passione, mi gratifica, come se il mio impegno quotidiano legato allo sharing selvaggio vedesse all’improvviso riconosciuto il lavoro di anni, e provo quindi a considerare “Terzo Grado…” la sintesi dei potenziali risultati della mia opera di condivisione. Insomma, identifico negli scrittori tutta una generazione nuova capace di porsi in modo critico al cospetto dei tanti fenomeni musicali che hanno caratterizzato la scena italiana degli ultimi 50 anni, e mi piace pensare di aver dato il mio piccolo contributo. In realtà devo molto di più a Marino e a Bruno, perché mi hanno permesso di scoprire un mondo nuovo, evidenziando i miei limiti che credo siano un po’ quelli di tutti i presunti musicologi, perché oltre alla facciata rappresentata dalla prima fascia, esisteva un tempo - ma forse oggi il fenomeno è maggiormente amplificato - uno sterminato numero di gruppi, sottogruppi e diramazioni di cui si è persa traccia, ammesso che la si fosse mai trovata. Negli anni ’70 non c’erano mezzi di comunicazione in grado di fornire visibilità, se non ad una piccola parte dei protagonisti attivi, e molte registrazioni sono rimaste nel cassetto per lustri, magari ritrovate negli anni 2000 in una vecchia soffitta: ora certi cimeli fanno gola a chi gestisce il mercato del prog, genere di nicchia, certamente, ma in buona ascesa. In quei giorni le realtà locali si moltiplicavano, ed ogni regione esprimeva band importanti che non avrebbero mai visto la vera luce, lasciando spazio solo al virtuoso del gruppo, che in un modo o nell’altro avrebbe trovato occupazione di spessore all’interno dell’industria discografica. Alessio Marino e Massimiliano Bruno provano ad alimentare il loro credo andando a pescare nei luoghi più reconditi, non soffermandosi solo sulla crema, anzi, provando a dare nobiltà al lato oscuro del pop italiano, un genere che solo a distanza di anni sarebbe stato catalogato come Musica Progressiva. Non conoscevo, ahimè, molti dei nomi ritrovati nel book - e sottolineo che ho iniziato ad ascoltare musica in tenera età! - e mi riaggancio alla chiosa iniziale, quella mia lentezza nel commentare il libro dovuta alla necessità di trovare risposte ad ogni mia mancanza, evidenziata dalle scoperte emerse ad ogni giro pagina. Parlo di un effetto domino che credo sia alla base della voglia di saperne di più e che, nel mio caso, non è terminato con la fine della lettura, perché uno dei pregi del contenitore è dettato dal fatto che lo schema utilizzato favorisce un comodo follow up che può essere diluito nel tempo… un nettare da sorseggiare a piccole dosi.
La prima cosa che colpisce nella prelettura è il particolare formato delle pagine, una sorta di quaderno con i margini che, anche visivamente, riporta al passato scolastico.
Sono diverse le sezioni inserite, e dopo un parte dedicata alla presentazione dell’era trattata e della musica conseguente - sottolineatura dedicata a chi ancora non conoscesse l’argomento - si entra nell’anima della proposta, quel far parlare i testimoni - non a caso il capitolo si chiama “INTERROGATORI” - che è un modus operandi che amo particolarmente, perché fornisce la possibilità di mostrare l’oggettività stimolata dalle domande di chi prova a sollecitare i ricordi, spesso molto lontani. L’utilizzo del “lei”, nello scambio di battute, è forse il segno del grande rispetto dei ruoli, anche se resto un fautore dell’idea che… “la musica abbatte ogni tipo di barriera, soprattutto quelle generazionali”.
E’ proprio dall’indagine profonda che è emerso il mio bisogno di conoscenza - e un po’ mi costa ammetterlo! Un esempio? Prendiamo l’elenco contenuto nel comunicato stampa:Gli intervistati hanno fatto parte dei seguenti gruppi: Maxophone, Blocco Mentale, Orme, Trip, Nuova Idea, J.Plep, Richard Last Group, Equipe 84, Vulcani, Stormy Six, Santoni, Spaventapasseri, Chetro & Co., Rivelazioni, Banco del Mutuo Soccorso, Nuove Luci, Underground Set, Lydia e gli Hellua Xenium, Corte dei Miracoli, Scorpyo, Analogy, Opus Avantra, l'Enorme Maria, Flora Fauna Cemento, Piter e i Funamboli, Gruppo Uno, River Boys, Joice, Yoice, Collettivo Teatrale "la Comune", Forze Nuove, Voci dell'Aldilà, Teste Dure, Rogers, Stregoni, Ebrei, Pulsar, Yankees, Re Mida, Danny Six Sound, Lo Strano Mondo di Emiliana, Vocals, Karma 5, In Tre sulla Strada, Ronny and the Rains, Crosswinds, Blue Reggae Bands, Rinaldo Prandoni e i New Vocals, Gonostoma, i Voc, Hot Underground Group, Map 91, Hydra, Blues Right Off, Venetian Power, Eremiti, Giganti, Vermi, Magma, Piero Cotto e i Cottonfields, Psycheground Group, Unito e gli Optiamo, 5 Penny's, Arcangelo and his Shakers, Carlo Marangon e los Hermanos, Pub, Crème Caramel, Oleum, Monaldeschi, Limousine, Privilege, 4 Denny's, Ramarri, Leons, Quel Pazzo Mondo, Richard Coley, Smaus, Alunni del Sole, Emiliana Perina… e tanto altro!
Da questa lista estraggo un gruppo che pensavo fosse di Savona, e scopro invece che è lombardo, La Corte dei Miracoli! Caso di omonimia, giacchè “La Corte…”, mia concittadina, è stata realmente la rock band più importante di inizio anni ’70, nella mia città… e se fosse oggetto della prossima ricerca degli autori? Non poteva mancare la “Guida all’Ascolto”, anch’essa in equilibrio tra illustre e sconosciuto, ed una discografia fatta di rarità ed inediti. Se dovessi sintetizzare il pregio del libro potrei dire che l’utilità e la novità della parte documentale lo rendono diverso da ogni altro tentativo che io conosca, con una struttura semplice ed efficace che favorisce il lento assimilare. Occorre anche dire che “TERZO GRADO” appare come il risultato di un lunghissimo lavoro, e le date delle singole interviste non lasciano dubbio alcuno sulla lunga preparazione dell’opera. Ma il risultato finale è davvero entusiasmante. Il libro (di oltre 450 pagine) è uscito in due versioni che si differenzieranno per copertina e per un disco in vinile. All’edizione normale (disponibile sia sul sito che in libreria) si affianca un’edizione speciale (disponibile solo in poche copie numerate sul sito della Tsunami) che ha in allegato il 45 giri di Lydia e gli Hellua Xenium "Diluvio" / "Conoscevo un uomo", ristampato per la prima volta in assoluto! Giuro, non si può perdere un libro simile, se si è alla ricerca di un approfondimento guidato e intelligente!
GLI AUTORI
Alessio Marino Classe 1980. Nel 2005 apre l’ufficio/archivio “BEAT BOUTIQUE 67 - Centro Studi sul Beat Italiano” con l’intento di raccogliere qualsiasi mate- riale fonografico e cartaceo sul Beat e pop italiano degli anni ’60 e ‘70, materiale con cui periodicamente realizza mostre espositive. Nel 2007 pubblica amatorialmente un libro di interviste fatte con una trentina di musicisti della generazione Beat e Prog italiana (“BEATi voi!”), seguito da un secondo volume l’anno successivo. L’interesse che riceve da parte del pubblico lo spinge, coadiuvato da Massimiliano Bruno e da altri amici, a far divenire “BEATi voi!” una fanzine trimestrale, che andrà avanti fino al 2013. Qui porterà in superficie, con centinaia di interviste, le storie di gruppi cult di cui nessuno sapeva dare notizie concrete. Nel 2014 fonda l’Associazione “Giovani Pop” che si occupa in maniera più mirata di mostre, incontri fra associati, trasmissioni (sul canale YouTube), di ascolto di dischi commentati e di un bollettino dal titolo “Storie di Giovani Pop”, che scava sempre (attraverso reportage, interviste e ricerche) nel vastissimo mondo del Beat e del Progressive rock italiano.
Massimiliano Bruno
Classe 1984. Nel 2009 viene invitato da Alessio Marino a far parte del nucleo di lavoro per la rivista amatoriale “BEATi voi!”: ciò lo porta - da semplice amante del genere Beat e Progressive - a diventare un collezionista sempre più ferrato e alla ricerca di curiosità discografiche in qualsiasi formato, tanto da possedere oggi una discoteca di oltre 150.000 titoli. Per ampliare le sue conoscenze in materia musicale si diploma alla Nuova Audio Musicmedia di Milano come fonico e nel frattempo apre un canale YouTube, oggi seguitissimo da migliaia di persone di tutto il mondo, dove pubblica le rarità tratte dal suo archivio. Nel 2014 fonda con Alessio l’Associazione “Giovani Pop”, continuando a scrivere per la rivista “Storie di Giovani Pop”, oltre che a collaborare con diversi autori che richiedono la sua consulenza per la stesura di ricerche discografiche.
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