Magazine Politica

Terzo Polo, parola d’ordine: scalzare Berlusconi. Ma Casini, Fini e Rutelli hanno programmi credibili? E poi c’è Grillo…

Creato il 06 agosto 2011 da Lupoantonio
Terzo Polo, parola d’ordine: scalzare Berlusconi. Ma Casini, Fini e Rutelli hanno programmi credibili? E poi c’è Grillo…

Tezo Polo: Rutelli, Fini, Casini

Le grandi manovre per scalzare Berlusconi continuano. Al timone ci sono i tre leader del Terzo Polo: Casini, Fini e Rutelli. Il trio “centrista” lancia il solito richiamo ai membri del Pdl che fossero stanchi di sostenere un Governo che ha perso ogni credibilità, poi si spinge oltre, rivolgendosi direttamente ad Alfano e chiedendogli “un atto di coraggio per arrivare alla nomina di un nuovo Premier.” Anche il presidente della Camera chiede le dimissioni di Berlusconi, sostenendo che il Terzo Polo non si tirerebbe indietro qualora si formasse “un Governo più umile, che venga in Parlamento e si rivolga alle opposizioni.”

Tutto ciò suona un pò demagogico, diciamoci la verità. Non è altro

che il solito tentativo dei terzopolisti di tenere il piede in due scarpe: da una parte rivendicando la scelta di far parte dell’opposizione di centrosinistra, dall’altra mantenendo da essa una certa distanza, in quanto zeppo di elementi con radici profondamente di destra. Forse Casini & C. pensano con queste sortite di incrementare il consenso a livello di opinione pubblica, ma sperano invece che al momento opportuno l’elettorato dia una volta per tutte il benservito a questi politicanti. Se non sanno nemmeno da che parte schierarsi, figuriamoci quanto credibili possano mai essere i loro programmi per migliorare il Paese.

Se ne può dunque facilmente dedurre che, a tutt’oggi, la situazione è in uno stallo insostenibile: il Governo è atrofizzato, immobile, chiuso a riccio, tutto quello che produce sono leggi ad personam (vedi il “processo lungo”); il principale partito di opposizione è stravolto al suo interno da inchieste che rischiano di indebolirlo più di quanto già non sia; il Terzo Polo attacca e difende prima l’uno poi l’altro, in nome di una diversità (una “terzietà” appunto) da interpretare, secondo i suoi leader, come un tentativo di prendere il meglio delle proposte di ciascuno schieramento, ma che invece suona solo come un insopportabile cerchiobottismo.

Qual è la soluzione? Esistono alternative? Proprio non lo si sa, e il timore più grande è un’esplosione dei partitini in stile Grillo alle prossime elezioni, perchè non hanno l’esperienza necessaria per produrre una classe dirigente finalmente competente e adeguata.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog