La perla che ho pescato oggi nell'oceano culturale orientale è...
Mars Carissimi amici, oggi voglio parlarvi di un drama taiwanese che io adoro e che rientra tra le mie serie tv (per utilizzare un termine nostrano) preferite. Si tratta di "Mars", drama del 2004 diretto da Tsai Yueh Hsun e che vede protagonisti i bravissimi e bellissimi Vic Zhou e Barbie Xu. La serie è un adattamento televisivo del manga shojo "Mars" ideato dalla mangaka con la M maiuscola Fuyumi Souryo ed è una storia intensa e drammatica e che tratta argomenti importanti e insoliti per un'opera indirizzata agli adolescenti. Disturbi psicologici, abusi sessuali, violenza, bullismo, suicidio e difficoltà di relazione sono alcuni dei temi toccati da questa storia di sensibilità estrema e valore. In questo quadro così difficile sono sviluppate tante situazioni che davvero tengono incollati allo schermo e al cui interno si snodano i sentimenti profondi, molto profondi, di tutti i personaggi. Per cui troviamo amicizia, rivalità, odio, rancore, disperazione, alienazione, solidarietà, ma soprattutto amore. Sì, perché in questo drama viene raccontata una storia d'amore tormentata e problematica, adulta e intima, struggente e reale, è una delle più belle che mi sia mai capitato di guardare e una delle mie preferite perché qui ci viene raccontato l'amore vero, quello che supera milioni di ostacoli e fa miliardi di sacrifici senza melodrammi. Han Qi Luo è una ragazza introversa e solitaria che non rivolge mai la parola a nessuno e se ne sta sempre per i fatti suoi. Ama dipingere e la maggior parte del tempo la passa in disparte a mettere su carta le immagini che corrono nella sua mente. Un giorno, mentre se ne sta tranquillamente seduta su una panchina in un parco, le si avvicina un ragazzo per chiederle informazioni. Spaventata da quel tipo, che riconosce come un compagno di scuola, si affretta a disegnargli una mappa della zona sul retro del disegno a cui stava lavorando (che si rivelerà poi molto importante per via del soggetto ritratto, cioè quello di una madre che tiene in braccio il suo bambino) e scappa via. Il ragazzo è Cheng Ling, un tipo espansivo e donnaiolo, appassionato di moto e di corse a livello agonistico, che ha pochissimo interesse per lo studio e che rappresenta in un certo senso la leggenda dell'università che frequentano. Quando inizia la scuola i due si trovano in classe insieme e, quando Ling riconosce la ragazza, cerca di fare amicizia con lei. Han Qi Luo, però, non ha alcuna intenzione di stringere un rapporto con lui e tenta di divincolarsi da quella situazione. Infatti, per un motivo importante e che ha segnato e rovinato indelebilmente la sua adolescenza, odia tutti gli uomini e non vuole avere niente a che fare con loro. Ling, tuttavia, non si dà per vinto e continua simpaticamente a vivacizzare le giornate della ragazza, andando anche in suo aiuto quando si accorge che uno dei professori infastidisce la giovane con molestie sessuali. Da questo punto in poi la storia si arricchisce di personaggi ed eventi che spiegano e approfondiscono le personalità complesse dei due protagonisti. Entrambi sono vittime di un passato sfortunato e terribile e con il passare del tempo cominceranno a guarire uno le ferite dell'altro in un modo così vivido e drammatico che - vi assicuro - non riuscirete più a staccare gli occhi dallo schermo e guarderete una puntata dietro l'altra fino a quando non avrete finito questo drama meraviglioso. Mi rendo conto che le poche cose che vi ho raccontato della trama non riescono a trasmettere la verità e la bellezza di questa storia, anzi, può anche sembrare un po' banale e scontata, ma - fidatevi - non è così. Ci sono talmente tanti elementi in questa serie tv che mi risulta impossibile fare più luce sui fatti che compongono l'intreccio. Per prima cosa devo spendere due parole per la caratterizzazione dei personaggi. I comportamenti di Qi Luo e di Ling sono tutti, nessuno escluso, giustificati e causati dai loro problemi interiori, quindi le loro azioni non sono messe lì così, tanto per inserire qualcosa. Assolutamente no. Ogni tassello ha il suo posto nel puzzle ed è indispensabile per spiegare le cause che hanno portato alle loro condizioni attuali. Adoro tutti i personaggi, anche quelli negativi, e - credetemi - qui ci sono delle figure davvero "nere". Attraverso questi ragazzi e gli adulti che li circondano si esplorano talmente tanti sentimenti diversi che sembra di vivere la loro storia nella realtà. Ogni emozione è analizzata totalmente e in ogni sua sfumatura, ogni emozione subisce un processo di trasformazione, quindi i sentimenti nascono, crescono, si evolvono, non partono già dal livello più alto, ma hanno il tempo di mutare e avanzare nell'animo dei personaggi. L'amore non è quello adolescenziale o quello che sembra eterno senza giustificazione, è un amore autentico e realistico, è un amore che raccoglie i frutti che ha seminato, perché per fare il raccolto ci deve essere prima la semina, e qui c'è ed è perfetta. L'atmosfera che avvolge questo drama è molto fredda; infatti, i colori utilizzati sono sempre un po' glaciali perché il tono della storia è decisamente serio e c'è bisogno di queste tonalità per far immedesimare lo spettatore nelle vicende che vivono i protagonisti. Tuttavia, questo clima spesso gelido non rappresenta un difetto, ma un pregio meraviglioso che non fa altro che rendere ancora più intensi e accesi i colori di fuoco che a volte fanno la loro comparsa in scena. Ogni rosso, ogni arancio, ogni colore caldo è dieci volte più importante perché si trova in contrasto con la freddezza della realtà in cui vivono inizialmente Ling e Qi Luo e che, con il passare del tempo, diventa sempre più vibrante. Numerose sono le situazioni difficili che devono affrontare i personaggi della storia, eppure il
drama non risulta mai pesante o noioso, ma trascina al suo interno e non c'è più scampo. Ci sono dei momenti di pura dolcezza nelle varie puntate e vi assicuro che sono meravigliosi, mi hanno commossa ed emozionata e hanno reso questa storia indimenticabile. Le figure tragiche di Ling e Qi Luo sono straordinarie e io adoro questi protagonisti perché sono imperfetti e, nello stesso tempo, perfetti e sono un esempio indiscusso di coraggio e sacrificio quotidiano. Ma ci sono anche altri personaggi che mi hanno stregata: Da Ye, amico di Ling e spalla sempre pronta ad aiutare il giovane che spesso si troverà in difficoltà, un ragazzo dal cuore d'oro e sempre gentile che non poteva non conquistare la mia simpatia; Qing Mei, spasimante di Ling e poi amica di Qi Luo, una ragazza impulsiva e sveglia che inizialmente darà del filo da torcere alla nostra povera eroina, ma che poi si rivelerà essere una persona eccezionale su cui si può sempre fare affidamento; Sheng, il defunto gemello di Ling, enigmatica presenza che non lascerà mai in pace il nostro protagonista; Chong Zhi, il padre di Ling, una figura carismatica e triste a cui è impossibile non affezionarsi e che, quando entra in scena, riesce ad incanalare tutta la luce su di sé. Di personaggi ce ne sono tanti, tutti importanti perché alcuni donano leggerezza alla storia, altri drammaticità, altri ancora inseriscono mistero e paura, ma non sto qui ad elencarveli tutti.Voglio solo menzionare Fang Tong Dao, uno studente con seri problemi psicologici, perché è sicuramente fondamentale nello sviluppo della trama da un certo punto in poi e, quindi, è d'obbligo citarlo, soprattutto perché è un personaggio sviluppato in modo eccelso e risulta davvero inquietante e subdolo. La colonna sonora di questo drama taiwanese è stupenda e io non mi stanco mai di ascoltarla, soprattutto sono da menzionare le due canzoni inserite rispettivamente nei titoli di testa e di coda: "Zero", interpretata dal cantante Alan Kuo e che riesce ad acciuffare egregiamente il tono magnetico della storia, e "Rang Wo Ai Ni", cantata dai due attori protagonisti, che ha una melodia meravigliosa, dolce e romantica e che trasmette una purezza e una tristezza assolute. Tra i brani strumentali il più bello e intenso è sicuramente "Ling" perché racchiude un misto di tragedia, speranza e incertezza che davvero tocca l'anima. Ma perché il titolo "Mars"? Mars come Marte, il dio della guerra, una figura di ombra e luce, un mito circondato dal fuoco che combatte i suoi demoni interiori e si innalza al di sopra del male dell'esistenza. Simbolo dell'armonia, della dignità e della vittoria. Il titolo è metafora della visione che Han Qi Luo ha di Ling e, infatti, in seguito lo ritrae con le sembianze di questa divinità contrastata, in un trionfo drammatico di rosso e oro. L'amore che unisce i due protagonisti è un sentimento forte e puro, un connubio di oscurità e brillantezza che gli permette di proseguire insieme il loro cammino e di affrontare i fantasmi del passato e i problemi del presente, aggrappandosi uno alla forza dell'altro e facendosi coraggio a vicenda. È emozionante e toccante veder fiorire il legame profondo e sincero che c'è tra i due e che li porta a crescere e a maturare come persone, a lottare per emergere dal buio e sconfiggere le paure che li affliggono e li tormentano e che finalmente possono essere superate. È un amore così dolce, straziante e intenso che spaventa e fa sognare, ma non nel modo utopico e ideale tipico dell'adolescenza, bensì in un modo adulto e serio. La regia è sempre attenta e sensibile, le interpretazioni degli attori sono convincenti ed emozionanti, la storia è appassionante e coinvolgente, in alcuni punti molto misteriosa, ogni cosa è curata nei dettagli...insomma, per me, è il miglior drama asiatico che ho visto fino a questo momento. Se vi piacciono le serie tv orientali questa non dovete assolutamente lasciarvela sfuggire! E, se invece non vi siete mai cimentati in questo genere, "Mars" è sicuramente il drama giusto per avvicinarsi a questo mondo. Io sono innamorata cotta di Ling ed è uno dei miei eroi del cuore, è troppo tormentato e bisognoso di fiducia e non potevo certo rimanergli indifferente perché i tipi così sono il mio punto debole! Ho letto anche il manga della Souryo ed è stupendo, le differenze con il drama sono minime, forse quella che salta di più all'occhio è il fatto che nel manga la storia è ambientata al liceo, mentre nel drama all'università. Però, la scelta di spostare l'ambientazione ha solo giovato alla storia perché, in effetti, è più adatta ad un'età più matura e al mondo universitario che a quello adolescenziale. Sono entrambi bellissimi, sia il manga che il drama, e vi giuro che non saprei dire quale preferisco perché mi sembra che l'uno non faccia altro che integrare e completare il suo sosia. Forse questo è uno di quei pochi casi in cui l'opera originale e quella derivata sembrano essere destinate a convivere insieme in armonia e non c'è cosa più soddisfacente quando si ama così tanto una storia e si vorrebbe vederla sotto forme diverse! ~