Testa,mani e cuore
di Vincenzo Moretti
Ediesse pp 198 € 12,00
isbn 9788823017405
Il lavoro è il personaggio principale di questi racconti di Vincenzo Moretti, si tratta di un personaggio strano, nè maschio nè femmina, antico come il mondo, le mani le ha ruvide, segnate dai manici della cardarella. Ma le mani del lavoro possono essere anche lisce, come quelle del ricercatore universitario. Sempre a faticare,questo Uomo o Donna,piegato sotto il sole a raccogliere pomodori per quattro soldi,rinchiuso in un laboratorio all’estero, piegato a raccogliere dati, sempre per quattro soldi.
Il lavoro è sudore che non puzza, il lavoro non te lo regala nessuno, nè fa regali. Il lavoro è “embeddedness”, relazioni personali integrate nelle reti sociali alla base di tutto c’è la fiducia, senza, non funziona nulla, vedi Polanyi e Granovetter,ma non vi spaventate, con la Sociologia mi fermo qui, perchè questo libro è assai più interessante.Perchè? Perchè c’è il cuore dentro, quello dei lavoratori, quello di chi sa che il Lavoro nè nobilita ,nè rende simili alle bestie, ma libera, e va cercato, e va lottato,e va conquistato, e va condiviso.Vincenzo Moretti da voce ai precari, agli insegnanti, ai muratori, ma anche agli oggetti: la cardarella, il vocabolario, la trattoria… i racconti sono legati gli uni agli altri come le foglie del tabacco, l’ago e il filo che le uniscono sono Libero e Cosimo, i due fratelli protagonisti della vicenda narrata che si infila fra le altre storie, fra una foglia e l’altra.I due protagonisti mettono a nudo i loro pensieri, i loro sentimenti, i loro dubbi, li appendono alla corda ancora come le foglie del tabbacco lavorato dai vecchi contadini,sono messi ad essiccare questi pensieri e noi lettori siamo il vento, che li attraversa, li sfoglia, ci portiamo dentro il loro odore, il loro senso , quello che dice che il lavoro è una fatica santa.
C’è un giovane poeta salernitano Francesco Iannonne che dice in una poesia dal titolo
“Pietra lavica”:
Se non ci sei tu
sono io a mancare
come un corpo in piena luce
che non brilla più (…)
Questa la condizione di chi un lavoro non ce l’ha più.
di Luigi De Rosa
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Costanza Martina Vitale,giornalista intervista Vincenzo Moretti durante “Onda Sorrentina”
40.636589 14.407012