testamento contro
di iannozzi giuseppe aka king lear
non saprei buttar giù
due versi di valore
neanche se per tutta la vita
sotto tortura
ma sogno il bambino
che ero e non sono più
e non mi cale
di mostrare o celar rimpianto
e per questo menar poi vanto;
e non mi cale manco
di gettare il guanto,
in ogni caso offesa
verso dio oscuro
mani giunte
non san pregare,
né il pollice verso
sa all’indice accordarsi
per regger della penna
il peso;
come scimmia ottusa
bene mi viene
il pugno e ‘na sega