testamento contro IX
di iannozzi giuseppe aka king lear
Sempre si sta
al proprio infantilismo
ancorati
certi che nessun demone
mai svelerà ad alcuno
la debolezza d’animo
che a tarda sera
in birreria anneghiamo
tacendo quel che s’è fatto
e quello che invece no,
affondando però
il coltello nell’epa
di chi ci prova
a spaccarci la faccia
nell’occhio della notte
Di sangue assetati
debolezza ci fa
versati assassini,
brutti e rinnegati
perché si dica poi
a sepoltura avvenuta
che a nostro modo
siam stati poeti,
Rimbaud mancati
Di poesia e calunnia
la strada percorsa
sempre sotto minaccia
d’una nuova percossa