"Nella sua biografia Marco Di Domenico riporta la definizione di surrealismo attraverso le parole del suo fondatore Andrè Breton: " Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale. "Il surrealismo è quindi un automatismo psichico, ovvero quel processo in cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. L'immaginazione, la fantasia, significati criptici, il non senso sono quindi i cardini su i quali si regge un'opera che suole definirsi surrealista. La fotografia di Marco di Domenico ( Shot'n'Show) ci mostra la realtà quotidiana stravolta, resa interessante tramite la tecnica del fotomontaggio attraverso l'aggiunta di elementi estranei agli abitudinari contesti che ritroviamo nella nostra quotidianità. Le immagini di Marco possono lasciare interdetto lo spettatore ma anche divertirlo, stimolarne l'intelletto e la fantasia mostrare come un'altra realtà è possibile perché tutto quello che la nostra mente è in grado di immaginare può trovare una realizzazione certa. "La cosa che più gli da soddisfazione è il sapere di un osservatore che si sofferma e sorride davanti una sua (come lui le chiama) "malefatta"; e di questo ringrazia." Le opere create recano così in sé l'interiorità dell'autore, si costituiscono quindi come testimonianze autentiche di tutto quel caotico, magico, sorprendente vissuto interiore che straborda e si materializza infine sul monitor, nell'atto della realizzazione; per questo motivo possiamo definire le sue immagini come vere e proprie "radiografie" dell'inconscio."