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Tethys, robot sottomarino da record

Creato il 04 novembre 2010 da Zonwu
robot mare oceano
Un nuovo robot sta per attraversare le profondità marine: si chiama Tethys, e consentirà agli scienziati di studiare più profondamente il mare aperto. Collaudato lo scorso ottobre, ha trascorso quasi una settimana in mare, tenendo traccia della nascita delle alghe nella Baia di Monterey in California.
"Crediamo che questa sia una rivoluzione nei veicoli sottomarini" dice il creatore del robot Jim Bellingham, del Monterey Bay Aquarium Research Institute. "Cambia il modo in cui facciamo oceanografia".
Sebbene questo robot non sia di certo il primo mezzo sottomarino utilizzato per la ricerca oceanografica, è unico nel suo genere perchè unisce i punti di forza delle due tecnologie tradizionalmente utilizzate per strumenti di questo tipo.
Da una parte infatti ci sono i "gliders", che rimangono nell'oceano per mesi e si spostano seguendo le correnti. Sono lenti, senza propulsione e con una strumentazione tale da poter studiare in modo ottimale le proprietà fisiche dell'oceano, ma non organismi viventi.
La seconda tecnologia invece è quella dei robot sottomarini dotati di propulsione: si muovono velocemente, hanno sensori sofisticati, ma consumano le batterie in una giornata e lasciano poco spazio agli scienziati per effettuare ricerche sul medio-lungo termine.
Tethys è una combinazione di queste due tecnologie: combina la velocità di un robot con l'autonomia di un glider, ed è stato progettato sia per studiare organismi viventi, sia per registrare i dati fisici e chimici delle acque in cui naviga.
"L'idea è quella di essere in grado di sviluppare una serie di 'storie della vita' degli organismi marini, seguendoli nei loro spostamenti nell'oceano" dice Bellingham. Le prestazioni di Tethys saranno tali, una volta finiti i test, da consentigli di andare dalla Baia di Monterey in California alle Hawaii con una sola carica della batteria.
Il robot è stato collaudato dopo oltre tre anni di sviluppo e diversi problemi superati con successo. Se infatti un biologo "terrestre" può esplorare un'area rimanendo al suo interno per un periodo virtualmente illimitato, o addentrarsi senza limiti in un ecosistema, in mare diventa tutto più difficile: ci sono correnti che influenzano la popolazione di animali marini e la distribuzione dei nutrienti, e l'ambiente è in continuo movimento. "Invece che in una foresta, siamo guardando al deserto del Sahara" dice Bellingham, per sottolineare come l'ambiente marino sia mutevole quanto le dune di sabbia del deserto africano.
Tethys, che costerà poco più di un glider (il cui prezzo si attesta a circa 140.000 dollari), sarà disponibile probabilmente entro sei mesi a tutti i laboratori oceanografici interessati. Nella sua prima spedizione scientifica ha studiato l'esplosione di alghe tossiche Pseudo-nitzschia australis, "parcheggiandosi" nell'area popolata dalle alghe e di spostarsi con essa.
In particolare, questa missione ha visto coinvolto un altro robot a breve autonomia, che ha eseguito con Tethys quello che è stato definito "balletto robotico" all'interno della colonia di alghe.
Ma le possibilità che offre questo robot sono molteplici: potrebbe essere utilizzato per studiare i mulinelli che si generano in alto mare, e il loro effetto sull'ambiente marino. Ad oggi, infatti, lo studio di questi fenomeni avviene a bordo di una nave, e attraverso spedizioni della durata di 20-30 giorni, con una finestra temporale utile di soli cinque giorni.
I ricercatori stanno ora escogitando un sistema che eseguirà un prelievo di acqua marina e consegnerà i campioni ottenuti a navi oceanografiche, e vogliono installare un piccolo analizzatore del DNA a bordo del robot per poter identificare velocemente i microrganismi. C'è poi in cantiere l'idea di inserire sensori che rilevino l'acidità delle acque e il ciclo del carbonio marino, dati utili a monitorare l'impatto degli oceani sul cambiamento climatico e la diffusione degli inquinanti.
Underwater robot can follow marine organisms over record distances

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