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Texas aspro e schizoide...

Creato il 04 ottobre 2013 da Omar

(in occasione della nuova ristampa del libro da parte di Einaudi riproponiamo la rece di un grande classico del pulp):

Texas aspro e schizoide...

Per il grande scrittore noir Jim Thompson il successo arrivò relativamente tardi, a partire soprattutto dal 1952, anno della pubblicazione in tascabile del romanzo . Il libro passò tra le mani di Stanley Kubrik, che dopo averlo letto decise di contattare lo scrittore dando luogo a un'intensa collaborazione cui dobbiamo i film (1955, ispirato da un testo di Lionel White), e (1957), con Thompson brillante sceneggiatore di entrambi. Nel corso dei successivi anni, lo scrittore pubblicò numerosi altri romanzi e nessuno di essi ebbe, nell'immediato, il successo sperato; ma lentamente (e per fortuna) il mondo si è accorto della grandezza di questo freddo e cinico vivisezionatore dell'animo umano. Con , uno dei suoi ultimi lavori (è del '64, lo scrittore morì poco più di un decennio più tardi), assistiamo alle vicende di Nick Corey, un pigro sceriffo d'una minuscola cittadina del Texas ai primi del '900. L'uomo trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo, mangiando e sfuggendo alle rampogne di una moglie megera e alle stranezze di un cognato ritardato. Per far contenti i propri concittadini, a Nick basta badare ai fatti propri, evitare di prendersela con chi abbia potere sufficiente per metterne in discussione la rielezione, e fingere di essere lento di comprendonio. Non sembrerebbe un'impresa troppo difficile, ma Nick sa anche di avere un compito importante, che non intende rimandare all'infinito: ripulire la contea, se non il mondo intero, dalla massa di cialtroni che ridono di lui credendolo innocuo.

Texas aspro e schizoide...

Il racconto - straordinario - è scritto tutto in prima persona, secondo uno schema narrativo caro a Thompson, ed è quindi la stessa voce del protagonista a cercare di spiegare al lettore il senso delle proprie azioni. La citazione forse più famosa del romanzo è quella in cui Nick afferma: "Così ci pensai e ci ripensai, e poi ci pensai ancora un po'. E finalmente presi la decisione. Decisi che non sapevo che cavolo fare" . Ma a proposito dell'omicidio di due ruffiani è lo stesso Nick a dire: "C'erano un sacco di cose, quasi tutte insomma, per le quali non potevo fare niente. Però, invece, potevo fare qualcosa con loro, e alla fine [...] alla fine ho fatto qualcosa" . Non è qualcosa, ma è la conc

Texas aspro e schizoide...

ezione stessa che l'autore ha dell'omicidio: in un mondo privo di qualsiasi opzione etica, uccidere resta l'unica possibilità di agire (cit. da ). E Thompson inventa una lingua scabra, grossolana ed efficacissima per il suo scrupoloso scandaglio delle abiezioni di cui è capace l'uomo. Una lingua e una impostazione che non a caso hanno influenzato (oltre che plotoni di scrittori in tutto il mondo) un autore di culto come Joe Lansdale, il quale ha evidentemente saputo mettere a fuoco in questi anni un universo narrativo che - non solo per la comune radice texana di entrambi gli autori - sembra essere a tutti gli effetti l'ammodernamento e l'amplificazione di tutto quanto Thompson aveva già puntellato in ognuna delle sue imprescindibili opere.


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