Tfa, le ultime su esclusi, modalità e costi
Da Simonetta Frongia
di A.G. 30/03/2012
Non partiranno i corsi per abilitarsi nelle
scuole d’infanzia e primarie. Porte chiuse anche per sostegno, musica e
tutte le classi di concorso sinora assenti dagli elenchi. Accessibile
(30 euro) la tassa per svolgere le prove preselettive. Quella di
frequenza tre le 3mila e le 4mila euro. Molti quesiti rimangono però
irrisolti.
Ci sono alcune importanti novità
sulla predisposizione dei corsi di Tfa che il ministero dell’Istruzione
si avvia a predisporre attraverso la pubblicazione, al momento prevista
per la seconda decade di maggio. In base a fonti ministeriali, risultano
confermati i 4.275 posti da destinare a candidati da assegnare alla
scuola secondaria di primo grado e i 15.792 destinati a quella
secondaria di secondo grado. La notizia in sé è stata già comunicata
nelle scorse settimane, ma considerando i continui cambiamenti di cifre
cui ci ha abituato (purtroppo!) il Miur negli ultimi mesi, non possiamo
che compiacerci nel vederla ribadita.
Ci sono poi altre conferme. La prima,
che non farà di certo piacere a diverse decine di migliaia di
interessati che attendevano con ansia, è che al momento il dicastero di
viale Trastevere non prevede l’attivazione dei Tfa finalizzati al
conseguimento dell’abilitazione per insegnare nella scuola
dell’infanzia, nella primaria e nel sostegno. Lo stesso vale per i
candidati a diventare docenti di musica. Brutte notizie pure per tutti
coloro in possesso di titoli utili ad accedere ai corsi per abilitarsi
nelle classi di concorso della secondaria che non figurano ancora negli
elenchi ufficiali: il Miur non avrebbe intenzione di attivare questi
corsi, poiché si tratta di discipline con personale in esubero oppure
con pochissimi posti vacanti. Ed avviare i corsi comporterebbe spese
sicure, mentre non produrrebbe grossi vantaggi sul fronte della
copertura degli organici.
Come avevamo paventato, inoltre, i
Tfa si svolgeranno sulla base delle tradizionali classi di concorso:
quelle incluse, per intenderci, nel D.M. n. 39/1998. La comunicazione,
ormai ufficiale, continua comunque a destare molte perplessità,
soprattutto perché gli oltre 20mila docenti che conseguiranno
l’abilitazione avranno come riferimento curricolare delle discipline
ormai anacronistiche. Di contro, è sicuramente positiva l’indiscrezione
riguardante lo scaglionamento delle varie prove d’accesso (composte da
60 domande a risposta chiusa, di cui 50 relative alla classe di concorso
prescelta e 10 sulla comprensione del testo): in tal modo, i candidati
in possesso titoli di studio spendibili su più discipline, potranno
partecipare a più prove preselettive. Nel caso dovessero poi risultare
idonei su più corsi, è chiaro che dovranno decidere quale frequentare e
quale lasciare.
Niente “sconti” per coloro che
chiederanno di accedere ai corsi attraverso titoli di studio o crediti
da conseguire: le credenziali andranno assolte, in pratica, prima dello
svolgimento dei test preselettivi (in programma, al momento, tra il 20
giugno ed il 20 luglio prossimi e comunque in date diverse da quelle in
cui si svolgeranno i tre scritti nazionali riguardanti gli Esami di
Stato delle superiori).
Finalmente cominciano a trapelare
informazioni sui costi: quelli per accedere alle prove preselettive
dovrebbero aggirarsi attorno ai 30 euro. Mentre per quanto riguarda gli
ammessi ai Tfa, le indicazioni che il Miur avrebbe dato agli atenei
autorizzati ad avviare i corsi non sono molto distanti da quelle date in
occasione delle ultime Ssis: la spesa complessiva per i corsisti
sarebbe fissata, quindi, tra i 3mila ed i 4mila euro. Come accade da
qualche anno per l’avvio di iniziative che interessano grandi masse di
persone, il Miur avvierà un forum, all’interno del quale istituirà le
cosiddette Faq rispondendo in tal modo alle domande più comuni e
ricorrenti.
Sulla richiesta formulata dai
sindacati a proposito della necessità di concedere le 150 ore annuali di
permesso studio, invece, non si hanno ancora risposte. Come rimangono
inascoltate alcune delle nostre domane rivolte da gennaio al ministro,
sempre sullo stesso argomento. Ad esempio, potranno partecipare ai corsi
anche i docenti di ruolo? In particolare, potranno accedervi i
sovrannumerari? E chi ha almeno svolto 360 giorni di supplenze dovrà
concorrere alla pari con coloro che non hanno mai svolto servizi? Ma
soprattutto, quale sarà il destino per la massa di candidati esclusi dal
corso? Quanti anni dovranno attendere per avere la possibilità di
incassare l’abilitazione?
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=35763&action=view
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