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- Scritto da Simone Soranna
- Categoria principale: Festival
- Categoria: Torino Film Festival 2014
- Pubblicato: 23 Novembre 2014
JAUJA di Lisandro Alonso (2014)
Dopo essere stato presentato in Un Certain Regard all’ultima edizione del Festival di Cannes, anche il Torino Film Festival decide di mostrare il più recente lavoro del regista argentino Lisandro Alonso, Jauja. La pellicola è una tra le più complesse e intellettuali mostrate sinora nel capoluogo piemontese. Raccontando la storia di un uomo che, disperato per la scomparsa della figlia, si mette sulle sue tracce, il regista ha modo di analizzare per filo e per segno l’esistenza umana, partendo dai rapporti familiari sino ad arrivare ad indagare il post mortem. Stilisticamente formale e minuzioso, Jauja può essere paragonato ad una galleria d’arte in movimento data la sua struttura molto statica composta da quelli che potremmo definire dei tableaux vivants. Alonso insiste nell’imprimere un ritmo dilatato e lento, rendendo protagonista la natura che fa da palcoscenico per l’attore protagonista magistralmente interpretato da Viggo Mortensen al centro di un vero e proprio tour de force. Sempre alla ricerca di un’estetica rara e sorprendente, Alonso firma un film affascinante e ipnotico che lascia più di un segno nel cuore dello spettatore.
Voto: 3/4
IT FOLLOWS di David Robert Mitchell (2014)
Il cinema horror è sempre stato capace di osare un po’ di più rispetto ai generi più convenzionali, mettendo in mostra giovani talenti che si trovano perfettamente a proprio agio nel raccontare storie macabre e ad alta tensione, metafore per descrivere il presente in cui viviamo. Rientra tra questo gruppo di cineasti David Robert Mitchell che con il suo It Follows realizza un film piuttosto originale, ben girato e che si avvale di una struttura dalla forte e sempre più crescente tensione emotiva. Una presenza maligna e misteriosa minaccia di uccidere le proprie vittime, le quali non riusciranno (quasi) mai a liberarsi di tale essere che, con calma e senza fretta, li seguirà ovunque. Il senso di chiusura e isolamento degli adolescenti era stato raccontato con tale audacia solo poche volte nella storia del cinema. I protagonisti del film non solo vogliono scappare dalla presenza assassina per salvarsi la pelle, ma vogliono anche fuggire da un’età che non li rappresenta, da un mondo assente nei loro confronti dal quale vogliono ribellarsi (e non è un caso che l’unico modo per scampare il pericolo sia attraverso il consumarsi di un atto sessuale, massima forma di libertà). Anche se forse eccessivamente lungo e ripetitivo, It Follows diverte e convince senza voler puntare troppo in alto o voler scomodare i maestri del genere. Ennesima testimonianza di come questo Festival sia sempre molto attento al genere horror, presentando titoli degni di attenzione.
Voto: 2,5/4
WHIPLASH di Damien Chazelle (2014)
Dopo aver ottenuto numerosi riconoscimenti nei più svariati festival (in primis al Sundance), ecco arrivato in Italia il film Whiplash, commedia agrodolce ambientata nel mondo della musica jazz. Avvalendosi di una buona scrittura, di una regia frizzante e di un montaggio mai ripetitivo, Whiplash è un prodotto divertente, coinvolgente e avvincente grazie ai suoi tempi drammaturgici molto precisi e indovinati. Indagando il rapporto tra insegnante e allievi in una classe musicale di alto livello, il film si propone di trattare tematiche interessanti oltre a quelle strettamente di ambito musicale. La classe del protagonista assomiglia a una caserma militare, il professore è il sergente e la competizione altissima: solo il più forte prevarrà. Scadendo un po’ nella parte finale piuttosto buonista e mirata al lieto fine, il film rimane comunque molto gradevole e supportato dalla buona interpretazione dei due protagonisti, il veterano J. K. Simmons e il giovane Miles Teller.
Voto: 2,5/4