Quando al Torino Film Festival ti capita di sederti in sala con Nanni Moretti ti dici che se il suo fiuto è rimasto il solito allora forse il film che stai per vedere è una figata.
Le Vendeur di Sébastien Pilote conferma senza dubbio lo storico fiuto del nostro ex-direttore, perchè è un inquietante ma delicato ritratto di una piccola cittadina ai tempi della crisi.
Siamo in Canada, in un inverno in cui la neve ricopre tutto.
Il paesino dove vive Marcel è nato intorno alla sua cartiera e la prevista chiusura della stessa getta nello sconforto la popolazione.
Lui però è un venditore di auto, il migliore, da sempre, e ora che ha 67 anni non ha la minima intenzione di smettere di lavorare, anche se pure per loro la crisi si fa sentire.
A provare a convincerlo la figlia (col nipotino) e i colleghi che lo rispettano e gli vogliono bene.
Ma oltra al suo lavoro (in cui è cinico) non ha altri interessi… perchè fermarsi?
Pilote scandisce il film con il dettaglio dei giorni di chiusura della cartiera.
Giorno dopo giorno (siamo a più di 250) gli animi si spengono, la città si intristisce.
Ma la crisi economica è solo lo sfondo per raccontarci la vicenda personale di Marcel, le sue paure, le sue gioie, i suoi dubbi.
Le difficoltà si leggono sui volti della gente e anche su quello di uno straordinario Gilbert Sicotte, che si rende in fondo conto di come il suo lavoro sia sempre più difficile e l’auto nuova non sia più tra le priorità dei suoi concittadini.
L’autore è bravissimo a raccontarci una vicenda difficile (diciamo due) in un clima classico da paese canadese. Silenzi, neve, lunghe strade vuote, boschi.
In tutto questo la sensazione di disastro imminente è fortissima e quando finalmente la mazzata arriva ci rendiamo conto che era stata preannunciata fin dalla prima sequenza del film.
La costruzione è così coinvolgente che sul finale è impossibile trattenere una lacrimuccia.
Le vendeur è una storia dura e delicata allo stesso tempo, splendidamente raccontata, con un Gilbert Sicotte (che era in sala ed è stato sommerso dagli applausi) incredibilmente intenso e coinvolgente, al quale non mi stupirei di veder consegnare il Premio come Miglior Attore.
Nota.
Il film vince Premio Cipputi e Premio Fipresci