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TFF29 – The Descendants – ricchi, hawaiani e normali

Creato il 03 dicembre 2011 da Soloparolesparse

Vecchio amico del Torino FilmFestival, Alexander Payne ricorda di essere stato qui la prima volta 21 anni fa, invitato da Aberto Barbera con il suo film di tesi (a riprova che da sempre al TFF si ha lo sguardo attento e lungo).

E The Descendants è una gran bella commedia che getta le basi sul dramma, come in questi giorni abbiamo già visto fare a 50/50 e ad altri film interessanti.

Matt King è il discendente della famiglia reale Hawaiana, ricchissimo, avvocato, la sua discendenza gli ha anche portato in dote immensi possedimenti terrieri che però è intenzionato a vendere per seguire curiose leggi locali.
E in un momento già difficile capita anche che la moglie abbia un incidente in barca e rimanga in coma permanente.

Così Matt dovrà prendersi cura delle due figlie (cosa che non ha mai fatto granchè bene) e risolvere diverse situazioni.
E nel dramma scopre anche che la moglie lo tradiva… una nuova situazione difficile da affrontare che si somma alle precedenti.

TFF29 – The Descendants – ricchi, hawaiani e normali

La cosa curiosa di The Descendants è che è ambientato alle Hawaii.
In fondo Payne racconta situazioni normali, di una famiglia normale (per quanto particolarmente drammatiche) con la differenza che il tutto si svolge in un arcipelago dalla storia molto precisa ed i protagonisti sono i discendenti degli uomini che questa storia l’hano scritta.
In una parola la particolarità è che questi uomini e queste donne normali girano tutto il giorno con ridicole camicie a fiori!

Scherzi a parte il film è splendido, divertente, ironico e intelligente.
Il protagonista (e George Clooney è assolutamente convincente e calato nel ruolo) ha trascurato la famiglia ed ora si trova ad affrontare una serie di difficoltà che nascono da rapporti non precisi soprattutto con le due figlie, che da parte loro fanno di tutto per metterlo in difficoltà.
Anche se quasi subito nasce la complicità con la figlia grande, che ha un segreto da rivelare al padre.

E poi si ride, senza mezze misure, grazie ad alcune situazioni create ad arte, ad alcuni personaggi di contorno realizzati con maestria ed alla leggerezza con cui Payne affronta il dramma di una mamma che sta per morire.

Interessante, lo ribadisco, osservare una società decisamente diversa da quella che siamo abituati a vedere nei film americani.

E bella sorpresa anche da Shailene Woodley, capace di dominare il ruolo e di aprire un portone sulle sue prossime interpretazioni hollywoodiane.


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