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Tfr, sul ponte sventola canotta bianca

Creato il 19 agosto 2011 da Albertocapece

Tfr, sul ponte sventola canotta biancaLe borse cadono, i governi liberisti e ormai impopolari fanno vertici inutili anzi dannosi, la Fed e la Bce prestano denaro a valanga alle banche in difficoltà (sei volte il debito pubblico italiano in due anni e mezzo), ma chiudono le borse se si tratta della vita di interi Paesi. Il pan ci manca insomma, ma sul ponte sventola la canotta bianca di Bossi.

Una canotta bugiarda perché non sa di lavoro, di fatica, ma si adagia sul tronco di uno che non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Infatti non ne sa nulla e nel mediocre balbettare del suo declino propone ogni giorno una qualche magica soluzione. Oggi, vuole raddoppiare gli stipendi operai mettendo il Tfr, la liquidazione, in busta paga. Raddoppiare addirittura. Ma che ne sa Bossì di queste cose, non ha idea che l’aumento su stipendi e salari sarebbe solo del 7% lordo, un’elemosina per giunta tassata normalmente e senza gli sconti fiscali dei trattamenti di fine rapporto. Sarebbe solo una nuovo aggravio di tassazione sui ceti popolari.

Per non parlare poi dei problemi che si aprirebbero con il sistema pensionistico perché molti Tfr sono stati dirottati verso i fondi pensione integrativi. E che dire delle piccole aziende per le quali gli accantonamenti per le liquidazioni sono in questo momento un ossigeno necessario?

Ma lui di popolare ha solo la canotta, l’istinto è quello dei Berlusconi, dei Sacconi, delle Marcegaglia e dei sindacalisti di mezza tacca per non dire di peggio, quello di essere cooptato nella razza padrona. Lo stesso che lo guidava quando faceva credere ai suoi di essere laureato e alla moglie di lavorare come medico a Pavia. Lui voleva stare con i benestanti e i ricchi, ma senza fare fatica e senza averne le capacità. E proprio questo è stata la sua fortuna nell’Italia nana e ballerina, nell’Italia così piegata da attribuirgli un’intelligenza politica, quando invece è stato solo cioè che è: il ragazzo della falsa festa di laurea, del falso federalismo, dei falsi fucili, delle frasi sgangherate,  della protesta cieca e livida che ci ha portato allo sfascio.

Così quello che tentano di fare lucidamente i berlusconiani e la destra in generale, cioè di far pagare ai soliti noti i disastri del liberismo, Bossi lo fa guidato dall’ignoranza e dall’ indole, pensando che i modi popolareschi possano mimetizzare la sua vera natura. Dovrebbe avere almeno il buon senso di starsene zitto invece di biascicare ogni giorno idiozie perché ormai anche i suoi hanno mangiato la foglia e sanno che sotto la canotta c’è  solo il pannolone. Con il quale scappa di notte incapace di far fronte alle contestazioni.

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