Novità dal TGS Nazionale! E’ iniziato i primi di Settembre 2015, e durerà un anno, il progetto “TUTTA MIA LA CITTA’. Le seconde generazioni risorse di cittadinanza per l’integrazione” che intende rendere protagonisti gli adolescenti di seconda generazione, figli d’immigrati nati o ricongiunti entro i 6 anni e che si realizzerà in 16 diverse sedi su tutto il territorio nazionale.
Il progetto è nato dalla collaborazione di tre realtà salesiane: Salesiani per il Sociale SCS/CNOS, l’ Associazione C.G.S./Cnos-Ciofs (Cinecircoli Giovanili Socioculturali) e Associazione TGS – Turismo Giovanile e Sociale, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (L. 383/00, lettera f, Linee d’indirizzo annualità 2014).
Il progetto si propone di ascoltare i ragazzi, comprendere il loro punto di vista, il loro modo di interpretare gli spazi da loro vissuti: la città, la scuola, la società, la propria abitazione.
L’idea
Il progetto si rivolge ad adolescenti stranieri di seconde generazioni tra i 14 e i 18 anni, i cosiddetti “2G” (Portes, 2006; Portes & Rumbaut, 2005; 2001), figli di genitori immigrati nati in Italia o ricongiunti entro l’età di 6 anni, che abitano e frequentano contesti urbani del territorio italiano. Il progetto intende sperimentare una metodologia d’intervento multilivello (minori, adulti, istituzioni) finalizzata a favorire processi d’inclusione e cittadinanza. Si realizzerà in 16 sedi operative di diverse Regioni italiane e sarà rivolto ad adolescenti in condizioni di rischio sociale. Il progetto intercetta diversi problemi sociali: primo fra tutti la necessità di costruire occasioni e spazi di interazioni tra pari con un approccio interculturale; comprendere come rendere i contesti locali maggiormente attenti alle esigenze dei ragazzi e alla loro presenza; decostruire schemi fissi di riferimento e stereotipi legati all’origine e alla migrazione (non compiuta); dare voce e ascolto alle innumerevoli storie di adolescenze in ricerca. L’intervento intende avviare un dialogo anche con le famiglie, le istituzioni e le amministrazioni locali per favorire una ricaduta ampia e per sensibilizzare alla presenza delle seconde generazioni adolescenti, come sfida e risorsa su cui interrogarsi, e delle nuove cittadinanze possibili e costruibili con il contributo di tutti.
L’idea è di mettersi in ascolto dei ragazzi e comprendere il loro punto di vista, le loro rappresentazioni, il loro modo di interpretare gli spazi che frequentano maggiormente: la città, la scuola, la società, la casa. Gli adolescenti potranno Esprimersi attraverso diversi linguaggi comunicativi, diventando “ricercatori sul campo” (Save the Children, 2007; granata & al. 2009; Belotti, 2014).
Saranno affiancati dai team locali, con competenze educative e multimediali, e avranno la possibilità di narrare, di descrivere, di raccontare, di fotografare, di filmare… i loro spazi di vita, senza essere sempre tradotti e interpretati dagli adulti “che dicono di loro”.
Dare voce e ascolto alle seconde generazioni è una via per creare maggiori spazi di interazione positiva, innanzitutto tra pari, e per comprendere quali interventi mettere a punto per sostenere le adolescenze migranti, a partire dai loro sogni e bisogni, in una prospettiva di cittadinanza attiva.
La rappresentazione dello spazio e le appartenenze che emergeranno contribuiranno a creare degli orientamenti per gli adolescenti e per gli educatori, per evidenziare eventuali disagi e sacche di esclusione, così come per condividere esperienze di crescita condivisa e di gruppo.
L’idea innovativa del progetto, quindi, sta nel decentrare la figura dell’adulto affinché gli adolescenti possano dare una loro lettura e interpretazione “dell’essere di seconde generazioni”, avviando altresì processi sociali di comunicazione e reciproco riconoscimento con il mondo adulto (Ambrosini, 2004; 2009; Deluigi, 2013).
Gli obiettivi perseguiti
L’intento del progetto è di favorire l’inclusione delle seconde generazioni attraverso l’attuazione di azioni e strategie volte alla comprensione del vero significato dell’identità migrante, dell’attraversamento di più spazi e luoghi di appartenenza, dell’ambiguità e della conflittualità che spesso si genera tra culture che vivono solo a fianco ma non interagiscono.
Attraverso la narrazione da parte dei ragazzi di seconda generazione della “loro” città e degli spazi per loro significativi (quelli in cui interagiscono maggiormente, quelli a cui si sentono appartenenti, quelli che vivono nel privato) si intende sperimentare la costruzione di percorsi di cittadinanza ed aprire spazi di integrazione tra pari in cui condividere percorsi di crescita, dialogo e mediazione dei conflitti.
Il progetto si attuerà in 16 sedi operative presenti in 16 diverse Regioni, nello specifico: Palermo, Spezzano Albanese, Cisternino, Brienza, Pomigliano D’Arco, Roma, Guspini, Ortona, Ancona, Prato, Genova, Terni, Cuneo, Paullo, Pordenone, Costermano
Destinatari dell’iniziativa/progetto
- 192 adolescenti stranieri di seconde generazioni (si prevede un coinvolgimento di 12 adolescenti per ciascuna delle 16 sedi operative).
- Fascia d’età: 14-18 anni
- Genere: 60% donne – 40% uomini
Per saperne di più:
http://www.salesianiperilsociale.it/index.php/cosa-facciamo/progetti/tutta-mia-la-citta