Carissimi studenti di Caterham, niente valle di lacrime vi prego! Lo sappiamo che è dura partire, ma anche per voi è tempo di rimettere tutto in valigia e ritornare a casa. Speriamo davvero che questi giorni in Inghilterra siano stati importanti, formativi, emozionanti e divertenti e speriamo anche che il carico nella valigia pesi di più dell’andata solo per il fatto che oggi vi riportate in Italia una ricchezza fatta di amicizie, valori e cultura.
Anche i ragazzi di Tunbridge Wells stanno terminando il loro periodo inglese, ma c’è ancora spazio per una gita, l’ultima gita pomeridiana a Canterbury prima di prepararsi a ritornare in patria. Canterbury è una splendida cittadina medievale di 40.000 abitanti fondata dai Romani, dal 560 capitale del regno Sassone del Kent e nel 597 sede della prima diocesi cristiana della Gran Bretagna, fondata da Sant’Agostino. Quest’ultimo riuscì a battezzare il re sassone Ethelbert. Da qui ha origine il primato religione di Canterbury, che si mantenne anche dopo la riforma anglicana di Enrico VIII. Per onorare la crescente importanza della città come centro della cristianità britannica, il primo arcivescovo normanno nel 1070 ordinò che fosse costruita una nuova cattedrale sulle rovine di una chiesa anglosassone. L’edificio fu ampliato e ricostruito diverse volte e, conseguentemente, in esso si trovano esempi di tutti gli stili architettonici medievali.
Oltre che come patria dell’arcivescovo Sigerico, al quale si deve “l’invenzione” della Via Francigena/Romea per il pellegrinaggio verso Roma, il suo nome e la sua fama divennero mondiali a causa dell’omicidio di un altro arcivescovo, Thomas Becket, ex cancelliere del re, il 29 dicembre 1170, avvenuto proprio fra le mura della cattedrale gotica dopo una famosa congiura ordita dallo stesso re Enrico II Plantageneto ed eseguita da quattro suoi cavalieri per una disputa circa l’indipendenza della Chiesa Inglese. Il re aveva emanato qualche anno prima gli articoli di Clarendon, con cui si limitava il potere ecclesiastico. Enrico si scontrò con Becket perché il nuovo sistema giuridico da lui introdotto, che sarebbe diventato la base della Common Law inglese, diminuiva fino ad annullarle le prerogative delle corti ecclesiastiche. Becket non aveva mai dato il suo beneplacito al sovrano. L’assassinio di Becket fece della città una meta di pellegrinaggi e un centro di primaria importanza per il mondo cattolico, come ci narra il poeta Chaucer nelle famose Canterbury Tales, i Racconti di Canterbury, del 1387 alle quali in città a dedicato un apposito museo tematico veramente bello a due passi dalla Cattedrale. Considerato il primo grande poeta in lingua inglese, Geoffrey Chaucher, scrisse un arguto resoconto, in ventitré novelle, per lo più in versi, del viaggio di un gruppo di pellegrini che da Londra si recano alla tomba di Becket. Pensate che questo pellegrinaggio era così sentito che nemmeno con la riforma anglicana di Enrico VIII cambiò nulla. Quest’ultimo arrivò perfino a distruggere la tomba del santo nel 1538. Ma anche questo gesto estremo non sortì effetti e i pellegrini, privati di un luogo simbolo, ne trovarono subito un altro nella cattedrale stessa, che divenne una sorta di mausoleo di San Tommaso Becket e tale è rimasto fino ad oggi. Canterbury è una città antica, ma il 22% della sua popolazione è composto da studenti, in particolare dell’Università del Kent, rendendola di fatto una delle città più giovani d’Inghilterra.
Sempre più a nord, lassù, i nostri amici di Guildford continuano la loro avventura nel tour settentrionale! I ragazzi visiteranno quella che è stata definita la seconda meta, per importanza culturale, d’Inghilterra: Liverpool. Una città di lunga tradizione marinara, dal cui porto salpavano le navi di migranti diretti verso il Nuovo Mondo. Da uno dei suoi moli è possibile ammirare uno degli edifici più rappresentativi della Gran Bretagna, il Royal Liver Building, mentre il centro storico è ricco di edifici neoclassici, cattedrali, musei e gallerie d’arte, una fra tutte la Tate Liverpool (la sorella minore della Tate Modern, che siamo soliti visitare a Londra, nelle nostre passeggiate lungo la riva sud del Tamigi). Liverpool però è anche, e soprattutto, la città dei mitici Beatles. E’ sulla leggendaria band inglese che si concentrerà in particolare l’itinerario TGS, con la visita del museo “The Beatles story”, per conoscere proprio tutto della vita, dell’epoca, della cultura e della musica dei Fab Four.
Rientro in serata alla Savio House che ospita il gruppo da domenica scorsa, in un clima comunitario di condivisione e amicizia che diventa più speciale ogni giorno trascorso assieme. Dopo la serata in puro stile “Cena con delitto” di ieri, cosa si inventeranno i leader per movimentare la serata di oggi? Di certo sarà una serata indimenticabile anche perché sarà l’ultima trascorsa assieme prima del rientro in Italia.