Magazine Africa

Thabita Haruna /Sindrome del terrore

Creato il 06 marzo 2015 da Marianna06

 

Nigeria

 

Era soltanto una giovane donna con problemi di carattere neurologico come ce ne sono tante. E, invece, per il suo rifiuto di farsi perquisire dalla polizia all’ingresso del mercato di Bauchi, è stata scambiata dalla gente del posto per una kamikaze, pronta a farsi esplodere. E la folla inferocita l’ha linciata e poi uccisa nel giro di pochi minuti.

E’ una storia che ha dell’incredibile ma è una fatto realmente accaduto. E la verità si è venuta a sapere solo quando ormai non era più possibile fare niente.

E, ora, alla madre della vittima non resta che implorare una sterile giustizia.

Giustizia che,se pure sarà fatta, non le restituirà certo sua figlia.

Per chi non lo sapesse non sono bastate le sassate e le bastonate ,che copiose sono state inferte alla povera e disorientata Tahiba, fino a tramortirla ma, addirittura, il suo cadavere, dopo, senza pietà,è statodato alle fiamme e ridotto in cenere.

Ciò si verifica perché, in Nigeria, come ben sappiamo, non è la prima volta che gli uomini di Boko Haram ricorrono a donne e bambine, imbottite di esplosivo, per compiere le loro efferate stragi in luoghi aperti e popolosi come sono i mercati.

La gente comune, pertanto, è terrorizzata  e, non a torto, vede ovunque segnali di morte.

E non bastano a mettere l’alt le denunce della comunità internazionale e degli stessi capi di Stato africani.

Il problema autentico adesso per le forze dell’ordine è la difficoltà di convincere e d’impedire alle persone in situazioni d’incertezza e di ambiguità di farsi giustizia da sole.

E  lo è perché le stesse forze dell’ordine spesso sono guardate con sospetto dalle popolazioni locali.

C’è corruzione, tanta corruzione, e c’è anche fuga della stessa polizia o esercito dinanzi al pericolo, per cui accade , nei fatti, che nessuno difenda nessuno. Ed è capitato.

Insomma, a pochi giorni dalle elezioni politiche,  la Nigeria continua a essere un paese in preda al caos e al terrore. Dove la vita umana per i jihadisti non vale niente.

Si continuano così a contare i morti ammazzati. E, soprattutto, non c’è, neanche lontanamente, alcun minimo segnale di fine pericolo.

           

Incendio_1_original-2

                                           a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog