Debut album targato Engineer Records per questo quartetto di Reggio Emilia che,oltre al nome,deve gran parte delle proprie influenze al sound dei Nofx e della Bay Area degli anni 90.Ma non fatevi ingannare troppo,perchè in questo disco le melodie create da quel tipico sound di chitarra si scontrano frontalmente con la potenza e l'aggressività dell'hardcore di scuola NewYorkese,creando un risultato dal difficile approccio ma capace di entrarti nelle vene con la dovuta calma e il tempo necessario.
Undici tracce,nelle quali fa impressione il lavoro della sezione ritmica,capitanata da una batteria martellante e precisa come poche volte mi è capitato di sentire,capace di dettare i tempi alle chitarre,che a volte incrociano i sentieri del metal,ma senza perdere l'attitudine californiana.Non riesco a promuovere in pieno la voce principale,molte volte arrancante (forse a causa della velocità) e fuori tono,un po' troppo tirata per il collo e purtroppo punto debole in alcuni passaggi.Lunge da me criticare,ma con qualche accorgimento si potrebbe migliorare e rendere il tutto sui livelli che il disco merita.
Mezzora di musica che scorre bene,forse da consigliare solo ai veri appassionati del genere e a chi preferisce "farsi male" con del clamorosi mosh nella propria cameretta.In poche parole,se vi piacciono i ritornelli melodici ma non disdegnate i Sick of it All e,perchè no,gli Slayer,qui dentro avete note e accordi per le vostre orecchie,ma soprattutto un gruppo italiano che suona come i tanto decantati americani.Vi sembra poco?!
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