Oggi parliamo della stilista Marella Ferrera, interprete e ambasciatrice della Sicilia più bella, più colta, più tradizionale. Nasce a Catania nel 1960 dall’unione di Francesco Ferrera e Maria Caruso, entrambi maestri sarti. Già da adolescente Marella collabora con i genitori e, nel 1978, disegna la sua prima collezione ispirandosi ai materiali, all’artigianalità, alla storia dell’Isola, trasferendo al tempo stesso l’amore per la sua terra nelle proprie opere, dove pizzi di antica tradizione si mischiano alla lava dell’Etna o alla pietra bianca di Siracusa.
Nel gennaio del 1993 sfila per la prima volta con una collezione Alta Moda nel calendario ufficiale della C.N.M.I a Roma e viene acclamata come rivelazione dell’anno. Oggi la ritroviamo con “That’ s Sicily contaminazioni sicule” e “Best of Sicily”: i nuovi lapilli usciti dalla sua mente.
That's Sicily è il nuovo brand, concept e contenitore di idee e progetti diversi, contaminazioni sicule, come appunto le definisce la stilista, per una Sicilia che non deve solo essere amata ma anche indossata. La collezione è composta da una serie di oggetti come t-shirt, sciarpe e parei nei quali i segni distintivi della Trinacria - l’asino, il pesce, il carretto siciliano, la rete dei pescatori, la cassata e le ceramiche di Caltagirone- sono rivisitate in maniera ironica. Le borse-dipinti, realizzate dal maestro Jean Calogero, vere e proprie opere d’arte da portare a spasso.
Ma la sicilianità la ritroviamo ancora nei piatti ricamati Thalass, negli scialli di Casa Eoliana e negli ossi di seppia e coralli lavorati come parole di pietra, nei gemelli LUI&LEI; che riportano i mori sui polsi e negli scialli e nelle coffe MF. Sarà distribuita a febbraio nelle più importanti boutique non solo siciliane.
- Qual è il processo che segue per “rivisitare” la sicilianità nelle sue creazioni?
Più che “rivisitare “ lo definirei un modo di “sentire” l’Isola…. percependone le vibrazioni e traducendole attraverso i miei strumenti. Le mie creazioni abbracciano la terra, evocano profumi di zagara e gelsomino e si tuffano nel Mar Mediterraneo… sono il risultato di un lungo pensare, ma di un diretto evolversi di connessioni tra natura e materia.
- E… la sicilianità nell’Alta Moda? Come è vista?
L’Haute couture ha aperto gli occhi nel momento in cui le è stata presentata l’altra faccia della medaglia, quella autentica… non fatta di stereotipi e grotteschi ritratti. La Sicilia che ho “raccontato” è fatta di pietra lavica e papiro di Siracusa, di ceramica di Caltagirone e coralli di Sciacca, di ricami antichi lavorati da pazienti mani… intrecciati a nuove materie. Tradizioni e innovazioni vestono da sempre la Donna MF da sempre.
- Sicilia, terra tanto bella e affascinante quanto dura e forte nelle sue tradizioni, come può un giovane fashion designer dare sfogo alle sue idee, in un ambiente che “garantisce” creatività ma difficilmente offre visibilità?
Viviamo in un momento storico non semplice e anche la Moda ne risente. Il consiglio che do ai giovani designer è quello di crescere seguendo tenacemente il proprio sogno. La strada è impervia, ma tutto sta a cercare il mezzo per attraversarla. L’arte di rinnovarsi e reinventarsi è il modo per superare questa fase critica che non è legata ad un luogo… ma ad un tempo. Non fermiamoci! Cerchiamo nuovi percorsi anche multimediali, attraverso contest e blog, ma non solo. La parola chiave del successo è “Cooperazione”… se una mano stringe l’altra possiamo salire verso l’alto.
- Parlando dell’innovativo progetto “That’s Sicily, contaminazioni sicule” che prevede una linea di oggetti di chiara ispirazione siciliana, da cosa scaturisce l’idea uno store mobile con tanto di lapa decorata a stile?
Sono stata spinta dalla volontà di creare qualcosa di nuovo, un souvenir d’autore che potesse essere il simbolo di una Sicilia colta, consapevole… e perché no, ironica. Ironica come una “lapa” decorata esattamente come un carretto siciliano sul quale trasportare piccole e grandi creazioni… frutto di collaborazioni con artisti visionari che come ed insieme a me hanno creduto nella possibilità di ridisegnare la Sicilia.
Rivisitando le icone tradizionali, ricche di storia e folclore siamo giunti di fronte a …. That’s Sicily!!!
Un'esclamazione, naturale poiché da ogni oggetto traspare una realtà oggettiva: questa è la Sicilia che vogliamo vedere e sentire elogiare nel mondo… un po’ nomade come lo è sempre stata… ibrida come l’hanno resa i popoli che l’hanno conquistata…bella perché “fimmina”.
- Il pezzo in mostra che merita, più di tutti, di essere visto?
Tutte le creazioni sono degne di nota, dei francobolli perfetti per una cartolina da spedire dalla Sicilia verso il mondo. Eppure un “pezzo” cult c’è: la vespa-carretto, una vespa vintage interamente decorata da Alice Valenti, allieva del Maestro “Minicu” Di Mauro, novantanovenne artista della tradizione siciliana della pittura su carretto. La vespa, già presentata durante la prima edizione dell’evento Best of Sicily, è stata a tutti gli effetti il “veicolo” di questo nuovo brand contenitore di esperienze sensoriali. Su questa scia infatti rivivono le memorie dei pescatori attraverso le loro reti intrecciate in lino a diventare stole e cappe; le stesse reti che ingabbiavano ricci e vedevano guizzare pesci spada, ora li ritrovano immortalati su parei in chiffon, foulards e caftani; “coffe” ricamate con centrini gioiello si alternano a borse in crystal e t-shirts stampate con “chiccareddi” e pesci “agghindati” con fili di perle e coralli … nuove icone con colori sgargianti, suoni e sapori di Sicilia che solo i ricettari delle nonne hanno saputo gelosamente custodire e tramandare e che ora ritroviamo nelle piccole “trusce” in juta, pronti per essere serviti possibilmente su eleganti piatti in pizzo serigrafato su vetro o ricamato su pietra di Comiso; collane rosario e orecchini in pizzo inamidato e sovraricamato con pietre preziose sembrano uscire dalle cassapanche per il corredo di donne d’altri tempi … e ancora coppole e patchwork di tessuti per un life style “Siciliano DOC”: That’Sicily!
- La sua ultima collezione?
La Collezione A-I 2012/2013 è un tributo alla Sicilia dell’Ottocento … quella che Giuseppe Tomasi di Lampedusa egregiamente narrò e che il Maestro Luchino Visconti interpretò nella sua veste più sontuosa ed aristocratica. A 50 anni dalla proiezione di una delle pellicole più straordinarie della cinematografia italiana, ho voluto fare il mio piccolo omaggio al “Gattopardo” attraverso un ritratto di Donna dalle cromie austere ed eleganti. Nei pizzi e ricami neri come la pietra lavica incastonati di corallo e attraverso i piccoli corsetti poggiati su ampie gonne, rivive la memoria di una stupenda Claudia Cardinale nel suo meraviglioso abito da ballo.
- Progetti per il futuro?
Il futuro? Un’incognita che affronto con la curiosità di una bambina e con la consapevolezza dei miei 20 anni di carriera, che mi spingono verso nuove ricerche e scommesse. All’orizzonte nuovi progetti non solo in ambito moda … non vi svelo altro. Aspettatemi però in sella ad una vespa o su un carretto… a motore.
Elisa Cona