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The 10 Best & Lost Guitar Solos From ‘60s

Creato il 14 aprile 2012 da 79deadman @79deadman
The 10 Best & Lost Guitar Solos From ‘60s
Una nuova infornata di classici scomparsi, frutto di agguerrittissima schiera di riservisti rock che compongono una seconda linea che nulla ha da invidiare ai Soliti Noti; Clapton, Hendrix, Garcia ed Harrison lascino spazio alle “riserve” dunque!
Dick Taylor –  Come see Me
The Pretty Things (1966) Sempre pronto a rilanciare su ogni eccesso dell’amico Ketih Richards, Dick inserisce il jack nel più orrendamente distorto riff di chitarra del 1966. Un integerrimo proto-punk.

Luther Grosvenor – Evil Woman Spooky Tooth - Spooky Two (1969) Feeling, corde piegate, progressioni e sovracuti epici; uno dei più enormi assoli hard del periodo, a suggellare un brano simbolo degli Spooky Tooth



Jim Lowe, Ken Williams, James "Weasel" Spagnola - The Great Banana Hoax Electric Prunes – Underground (1967) Tutta un’enciclopedia di chitarrismo acido, riverbero, fuzztone, tremolo, visioni e capogiri; da uscirne stupefatti.



Vince Martell – The Sky Cried-When I Was A Boy Vanilla Fudge – Renaissance (1968) Il chitarrista portatile dei Vanilla aveva dinamismo, cattiveria, volume, fantasia e anche tecnica; peccato fosse nel gruppo sbagliato.



Link Wray – Jack The Ripper 1961 Surfista senza tavola ma con borchie e giacca di pelle nera; un outlaw del power chord, fanatico di volume e pseudo-minimalismo. Se Rumble è il trademark, Jack The Ripper apre gli anni ’60 con un fascino dal riverbero sinistro.



Lee Underwood – Buzzin’ Fly Tim Buckley – Happy/Sad (1969) L’unico, vero chitarrista di cool-rock; timbro jazz, dita svelte, un volo che esplora tutta l’estensione delle 6 corde prima di posarsi stremato sull’ultimo fiore del campo.



Glenn “Ross” Campbell – My Mind Misunderstood  (1966) Il migrante e selvaggio chitarrista slide che allucinò Londra con effetti luminosi, feddback ciclici e libere risonze di strumenti abbandonati sul palco insegnò la psichedelia a Move e Pink Floyd. L’”incompreso” per eccellenza.



Nookie Edwards – Peach Fuzz The Ventures - Walk Don't Run Vol. 2 (1964) Il primo chitarrista sulla Luna (Ventures – In Space, 1963) stregone di pedali ed effetti, si lancia in un ultra-fuzz da salotto come un distinto impiegato in giacca e cravatta che sfascia la vetrina di una banca a colpi di piccone.



Joe Walsh – Stop James Gang – Yer’ Album (1969) A suo agio tanto nel dilatato trip psichedelico quanto nel testosteronico ego hard rock, 12 minuti di assolo per il miglior Joe Walsh  su disco (...e che drumming Jim Fox!)



Terry Kat - Free Form Guitar Chicago – Chicago Transit Authority (1969) Lo sconosciuto chitarrista di una band al primo album accetta la sfida lanciata dalle esplosioni al napalm che Hendrix gettò a Bethel. Interminabili minuti di rumore, collasso strutturale di installazioni industriali cadenti, feedback, introversione. Impressionante.


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