Siamo arrivati alla sesta puntata della rubrica The 50 greatest Travel Experience senza mai parlare dell’India: decisamente un record personale cui rimediare… così oggi ovviamo all’inconveniente e che India sia!
La cosa buffa è che a scegliere inconsapevolmente l’argomento di questa puntata indiana è stato il Signor G. che detesta cordialmente l’India almeno quanto io la amo.
Dovete sapere infatti che gli sfortunati fidanzati di noi blogger godono del privilegio di essere sempre informati in anteprima su nuove rubriche, collaborazioni e progetti e che appena arrivano a casa la sera vengono sempre coinvolti (loro malgrado) nelle importantissime decisioni bloggesche del giorno.
Così qualche giorno fa, quando l’ho informato che era giunto il momento di parlare dell’India nella mia rubrica del venerdì, gli ho domandato dubbiosa: “Qual’è secondo te l’esperienza indiana di viaggio che vorrei fare con tutta me stessa?”.
Giuro che stranamente il mio cervello era completamente privo di input.
E lui senza esitazione alcuna “Holi“.
Così conciso e concettoso.
Lapidario ed epigrafico come al solito.
Ed io basita: “E’ vero! Cos’altro se non Holi?! Ma come ho fatto a non pensarci da sola?!”.
Holi per me è l’India immaginaria e mistica, quella di cui mi sono innamorata attraverso le foto di Steve McCurry e le poesie di Tagore.
Holi è la Festa di Primavera che si celebra in tutto il Paese durante la Luna Piena del mese di Phalgun che equivale più o meno al Marzo gregoriano.
Così, se dovessi scegliere l’Esperienza di Viaggio con la E maiuscola da fare in India almeno una volta nella vita sarebbe Holi.
E il Signor G. ha già puntualizzato che la farò da sola.