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The Affair – La recensione del pilot più atteso

Creato il 13 ottobre 2014 da Nicola933
di Simona Ingrassia The Affair – La recensione del pilot più atteso - 13 ottobre 2014

the affair logoDi Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia. The Affair: Abbiamo visto il pilot, la serie che i critici hanno definito “la più bella dell’anno” sottolineando che “non si era mai visto niente del genere in tv prima d’ora”.

Attenzione questa recensione contiene numerosi spoiler sul pilot di The Affair.

Scritta a quattro mani da Hagai Levi (In Treatment) e Sarah Treem (House of Cards), The Affair sembra attingere a piene mani al cinema di Ingmar Bergman, Richard Attenborough, James Ivory, Terrence Malick mescolandoli abilmente alle atmosfere alla Agatha Christie e alle stesse serie precedenti create dai due autori.

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E’ dunque un’atmosfera pesante quella che si respira in The Affair, pregna di grovigli psicologici difficili da da districare che già da soli basterebbero ad intrigare lo spettatore, ma gli autori non si sono limitati a questo dato che il tutto è raccontato in una sorta di flashback in una stazione di polizia e per di più ci viene raccontato due volte, in maniera diversa, visto che due sono le persone che raccontano la vicenda. Noah(Dominic West)ed Alison (Ruth Wilson) coloro che dovrebbero intraprendere una relazione extraconiugale, che dovrebbe portare alla dissoluzione dei loro matrimoni. Il condizionale è d’obbligo dato che non sappiamo cosa accadrà davvero a queste due relazioni né perché i due si trovino dalla polizia.

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Su una cosa i critici hanno ragione: The Affair ha qualcosa sicuramente originale che è proprio la doppia visione degli eventi. Molti hanno definito questa serie come incentrata sul tradimento e sulle conseguenze che si ripercuotono sugli altri. Ci permettiamo di aggiungere che questa è una serie che parla della memoria e di come il nostro cervello immagazzina gli eventi vissuti. Rende palese il perché, in caso di processo, non viene dato molto credito alla testimonianza oculare. In quanto guardando con attenzione  è chiaro che nessuna delle due versioni fornite può essere attendibile più del 50%.

Anzi è probabile che la loro attendibilità sia vicino al 30/40% non di più. Perché diciamo questo? Perché è abbastanza palese che i due si presentino meglio: nella versione di lui, Noah è un uomo morigerato, che fa girare la testa a tutte le donne che incontra, comprese quelle giovanissime, è lui che salva la figlia e sopporta le vessazioni del suocero e le follie della suocera.

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La moglie, Helen (Maura Tierney) viene dipinta come trasparente o quasi, anche se è l’uomo non può negare che sia lei ad occuparsi dei figli e lui un frustrato che non sopporta che ne ne occupi invece di fare l’amore con lui: ci sarebbe da dire un’altra parola, ma vogliamo evitare volgarità. Ancora una volta per rimarcare il fatto che lui è un uomo che attira l’attenzione delle donne dipinge il suo primo incontro con Alison come l’ennesimo incontro con una donna che cerca di flirtare con lui. Anche l’abbigliamento e l’atteggiamento sono molto provocanti. Nell’incontro casuale tra i due sulla spiaggia lei è sempre molto civettuola. Al locale dove lei lavora accade un incidente: la figlia minore di Noah inghiotte una biglia e sta per soffocare ma lui, da grande eroe, riesce a salvarla agendo proprio al momento giusto tra gli sguardi sgomenti sia di Alison, sia della povera Helen che non sapeva cosa fare.

Non solo, nella sua versione l’uomo racconta che Alison vive un matrimonio infelice e che è stata violentata dal marito sotto i suoi occhi, ma lui non ha potuto fare niente. Ammesso che tutto questo sia vero, Noah, anche se prova a dipingersi come il salvatore, non ci fa una gran figura: una donna viene violentata e tu scappi via perché lei ti fa segno di andartene? Un grand’uomo.

Passiamo alla versione di lei.

Situazione capovolta.

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Lei diventa morigerata, indossa vestiti meno volgari che nella versione di Noah e passa le sue giornate al lavoro come cameriera e poi a piangere sulla tomba del figlio, leggendogli la favola di Peter Pan. In questa versione è lei che salva la figlia di Noah, ama il marito ed è Noah che ci prova pesantemente con lei. Inoltre nella sua versione la scena dello stupro diventa una scena d’amore tra due coniugi, certo un po’ forte, ma decisamente non uno stupro, anzi Alison prima fa una scenata di gelosia al marito Cole (Joshua Jackson) e poi lo provoca e lo invita, con parole inequivocabili, a saltarle addosso.

Se prendiamo per vera la versione di Alison, quantomeno quella riguardante il marito, appare evidente che i due ancora

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si amino ma c’è un grosso problema di comunicazione, dove la bilancia sembra pendere a favore di Cole, nonostante Alison cerchi di far vedere che solo lei soffre. A quanto pare dopo la morte del figlio Cole è stato trascinato ovunque per elaborare il lutto insieme, analisti, preti e chi ne ha più ne metta e siccome osa andare avanti, pur avendo un dolore dentro così terribile, lei è arrabbiata con lui. Parole sue.

Fin qui le problematiche dei due matrimoni.

Passiamo invece alla questione interrogatorio in The Affair: perché Alison e Noah sono lì? Non lo sappiamo. Si è detto di tutto e di più. C’è chi dice che Cole e Helen siano morti, che siano finiti di mezzo ad un crimine minore. Le teorie sono tante e potrebbero essere tutte vere. Ne abbiamo una anche noi? Sì.

La nostra idea è che il motivo per cui ci viene raccontata la storia di The Affair dal punto di vista di Noah e Alison sia perché i due sono accusati di un crimine molto grave e che

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nelle loro versioni cerchino anche per questo di dipingersi migliori di quello che sono. Se qualcuno ha letto i romanzi di Agatha Christie si ricorderà di un romanzo, di cui non vi diremo il titolo, dove tutta la vicenda viene raccontata dagli occhi dell’assassino che solo alla fine si scopre essere tale. Non stiamo dicendo che Noah ed Alison siano due assassini, semplicemente, come dicevamo all’inizio, non possiamo fidarci totalmente di quello che abbiamo visto. La stessa Sarah Treem e anche Joshua Jackson, rispettivamente autrice e attore di The Affair, hanno sottolineato: “Entrambe le versioni sono vere e nessuna lo è.”

Passiamo a parlare delle performance attoriali di The Affair. Lungi da noi voler esprimere un parere più attendibile e veritiero dei rinomati critici statunitensi, non riusciamo però ad essere del loro stesso parere riguardo a Dominic West e Ruth Wilson.

West è parecchio monoespressivo sia con la voce sia con lo sguardo e non riesce a far arrivare nulla delle frustrazioni e dei complessi del suo personaggio, peraltro scritto non benissimo e che gronda luoghi comuni e cliché da ogni parte, anche se speriamo di ricrederci negli episodi successivi.

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La Wilson, tanto amata dalla critica usa, è già meglio, complice anche il modo in cui il suo personaggio è stato scritto e per la maniera in cui riesce a modulare la voce, tuttavia lo sguardo lascia trasparire ben poche emozioni. Sembra fredda, distante, poco coinvolta, tranne in rari momenti, dove comunque non arriva molto. Considerando che il suo personaggio è scritto bene contiamo di ricrederci di più con lei che con West, ma finora non sembra proprio il fenomeno tanto decantato.

Joshua Jackson, interprete di Cole in The Affair ha fatto un gran lavoro con la voce, rendendola pressoché irriconoscibile, inoltre anche a livello fisico sembra essersi calato molto nella parte, riuscendo a dare corpo ai sentimenti contrastati di un uomo,

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Cole, diviso tra la voglia di andare avanti, il desiderio di amare ancora la moglie e il dolore lacerante per la perdita di un figlio. In particolare durante la cena di famiglia il suo turbamento era evidente: era l’unico dei fratelli Lockeheart a non avere figli. Un uomo che è consapevole di come il suo matrimonio non sia più felice come un tempo e non sa più cosa fare per rimettere insieme le cose e che sembra celare un lato ombroso non da poco.

Maura Tierney, l’interprete di Helen, l’abbiamo vista molto poco, ma quel poco non sembra male e vorremmo sapere di più del personaggio perché viene davvero difficile credere che questa donna non si accorga di come il suo matrimonio stia andando in crisi benché, obbiettivamente, sia ben difficile capire perché Helen e Noah siano in crisi, se non la voglia perenne di Noah di avere una donna a disposizione nel proprio letto e i complessi verso il suo suocero. Ma proprio non si capisce che colpe avrebbe Helen.

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La nostra impressione globale sul pilot è che The Affair sia una serie intrigante, girata come un film ed è molto affascinante l’idea di raccontarci il tutto da due punti di vista diversi. Ciò che temiamo maggioramente è che tale idea venga sprecata per raccontarci una storia già vista mille volte, in particolare il nostro timore è legato all’idea di far diventare Noah e Alison due poveri martiri mentre Helen e Cole due carnefici che meritano il tradimento e la morte.

Speriamo che The Affair mantenga ciò che promette.
Le immagini di questo articolo sono state prese da Just Jared.


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