Torna la mia Amazing list, questa volta divisa in due parti per meglio parlarvi dei romanzi in questione. Parto col dirvi che sono tutti romanzi che, sfortunatamente, ancora non hanno una controparte italiana…insomma li potete leggere solo in inglese. Il primo, Etiquette & Espionage, di cui vi parlo in questo post è anche l’ultimo in linea temporale che ho letto. Il più fresco, insomma, in tema di impressioni lasciate.
Etiquette & Espionage
Gail Carriger
Finishing School #1
Rating: 4 out of 5 stars
Editore Little, Brown Books
ISBN 9781907411588
Prezzo
$ 17.99 hardcover
$ 9.00 paperback
$ 9.99 ebook
Pagine 320
Uscita 5 february 2013
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It’s one thing to learn to curtsy properly. It’s quite another to learn to curtsy and throw a knife at the same time. Welcome to Finishing School.
Fourteen-year-old Sophronia is a great trial to her poor mother. Sophronia is more interested in dismantling clocks and climbing trees than proper manners—and the family can only hope that company never sees her atrocious curtsy. Mrs. Temminick is desperate for her daughter to become a proper lady. So she enrolls Sophronia in Mademoiselle Geraldine’s Finishing Academy for Young Ladies of Quality.
But Sophronia soon realizes the school is not quite what her mother might have hoped. At Mademoiselle Geraldine’s, young ladies learn to finish…everything. Certainly, they learn the fine arts of dance, dress, and etiquette, but they also learn to deal out death, diversion, and espionage—in the politest possible ways, of course. Sophronia and her friends are in for a rousing first year’s education.
Set in the same world as the Parasol Protectorate, this YA series debut is filled with all the saucy adventure and droll humor Gail Carriger’s legions of fans have come to adore.
Una cosa è imparare correttamente a fare la riverenza. Tutt’altro imparare la riverenza e allo stesso tempo lanciare un coltello. Benvenuti alla Scuola di rifinitura.
La quattordicenne Sofronia è la rovina dell’esistenza della madre. Infatti è più interessata a smontare orologi e ad arrampicarsi sugli alberi che della corretta etichetta- e Dio non voglia che qualcuno veda le sue atroci riverenze! La signora Temminnick dispera di poter un giorno vedere la propria figlia diventare una vera signora, così la iscrive all’Accademia di rifinitura di Mademoiselle Geraldine per Giovani Signore di Qualità.
Ma poco Sofronia e sua madre sanno di questa scuola. Una scuola dove ingegnose ragazze imparano a rifinirsi si, ma in tutti i campi. Certamente, le giovani imparano le sottili arti della danza, dell’abbigliamento e dell’etichetta, ma anche altri tipi di materie: le fini arti della morte, della diversione, dell’inganno, dello spionaggio e delle armi moderne – nel più educato modo possibile, ovviamente! Sofronia e le sue amiche stanno per iniziare un travolgente primo anno di scuola!
Ambientato nello stesso mondo de Il Protettorato del Parasole, questa serie YA è piena di quell’impertinente avventura e buffo umorismo che le legioni di fan di Gail Carrigen hanno imparato ad amare.
Gail Carriger, per chi non se lo ricordasse, è l’autrice di un’altra famosa (e particolarmente discussa qui da noi a causa della cattiva traduzione subita per mano della casa editrice italiana che l’ha pubblicata) serie -quella di Alexia Tarabotti e del Protettorato del Parasole- che ha sfornato questa nuova serie a febbraio di quest’anno.
Se la prima serie era rivolta però ad un pubblico adulto, questa è dedicata a “giovani adulti” ma vi assicuro che è pienamente godibile anche da parte di lettori maturi in cerca di novità e che amano il fantasy steampunk, l’avventura e l’intrigo. Perchè questo romanzo li contiene tutti. I principali motivi per cui l’ho trovato una piacevole novità? Eccoli:
- la protagonista ha solo 14 anni, anche se alle volte sembra più grande…ma solo per l’inventiva che dimostra (anche se sicuramente certe quattordicenni “vere” possono stare alla sua pari)…ed è una vera fonte di guai inerba
- non c’è il solito triangolo amoroso; magari è presto data l’età dei personaggi, ma comunque si può tirare un respiro di sollievo
- non annoia neanche un momento, tra scene d’azione su dirigibili o carrozze in corsa, attaccati da “banditi volanti” o licantropi fuori controllo, arrampicati su sartie o nascosti lungo corridoi pattugliati da automi camerieri pronti a farti passare un brutto quarto d’ora
- intrighi e misteri per giovani spie in allenamento
- bassotti meccanici multiuso
- una scuola femminile di “rifinitura”, che scuola normale non è certamente, e una controparte maschile ugualmente unica
…e ultimo ma non ultimo
- la bravura di Gail Carriger nel portare avanti storie sempre interessanti
Come dicevo, benchè la protagonista sia una ragazzina, il piacere di leggere questo romanzo non diminuisce per nulla. I personaggi sono ben caratterizzati, unici e interessanti ognuno a suo modo. Più di una volta mi sono colta a ridere, come una scema, di scene descritte. Forse la “rarità” dei romanzi steampunk in Italia (e anche per me che comunque non ne ho letti molti neanche in lingua), con l’immgine di questi strami strumenti fuori epoca, aiuta a far piacere la lettura. Ma è vero che il ritmo incalzante, i personaggi simpatici e un mistero ben gestito sono solo capacità dell’autrice di saper scrivere e farlo bene.
Lettura consigliata, anche se non a chi è alle prime armi nella lettura in inglese (è infatti un romanzo un pò difficile) .
Alcune “scene” dal romanzo:
- “So?” said Sophronia. “Resources. What do you two have?” Pillover emptied the pockets of his oversized greatcoat: some pine-sap gum, a monocle on a stick—the Depraved Lens of Crispy Magnification, perhaps?—and a long piece of ribbon that probably started life in his sister’s hair. Dimity produced a box of sandwiches, a wooden spoon, and a knitted stuffed octopus out of the small covered basket at her feet. All Sophronia had was the piece of sponge she’d swiped at tea and stashed in her apron, now sadly crushed. She split it into three and they ate the cake and thought hard. -
- They pushed aside two massive brass doors emblazoned with images of fire and all sorts of symbols of danger. Sophronia squinted. One of the symbols looked to be a badger with his tail in flames. Another was a skull like that on a pirate’s flag, but with its mouth open and long vampire fangs. If that’s a vampire, perhaps the badger on fire is meant to be a werewolf? Another, Sophronia could swear, was a robin in a bowler. What, she wondered, is dangerous about a robin in a bowler? -
Il prossimo romanzo della serie, in uscita a novembre: