Dal 16 Gennaio al 30 Marzo, la Photographers’ Gallery di Londra accoglie l’esibizione fotografica di tre grandi artisti che hanno segnato la cultura americana del Novecento, per i quali la fotografia ha rappresentato una passione feconda ed un’eco interessante dei lavori più noti. William Burroughs, Andy Warhol e David Lynch.
William S. Burroughs è stato uno degli scrittori americani più influenti del Novecento. Quella londinese è la più grande e sistematica esposizione della sua opera fotografica ed apre un nuovo sguardo sul processo creativo e sulla poetica dell’ispiratore della beat generation.
L’esibizione comprende più di 100 opere: fotografie vintage; collage di cartoline, ritagli di copertine di libri, pagine di giornali e pubblicità; e un corto sperimentale di Antony Balch (Towers Open fire, 1963), influenzato dalle teorie dell’immagine di Burroughs.
Burroughs riconosceva alla fotografia il potere di eliminare il continuum spazio-temporale e di espandere la percezione del mondo fisico di chi la guarda. La natura frammentaria dei lavori fotografici dell’artista riflette questa sua convinzione e fa rima con la sua scrittura cut-up. Si può dire che nei lavori in mostra si osservi la tecnica di scrittura del cut-up applicata alla materia visuale. Le fotografie, tagliate e riassemblate, suggeriscono nuove connessioni e significati inesplorati. Burroughs usa la fotografia come mezzo per una sperimentazione visuale ampia.
I soggetti sono vari, dai paesaggi urbani, agli interni domestici familiari, ai volti dei cari amici e compagni dell’avventura beat, Kerouac e Ginsberg, agli autoritratti. Burroughs fotografava il mondo attorno a lui, ovunque si trovasse, da New York, a Londra a Tangeri.
La serie New York Car Accident esplora le conseguenze di impatti stradali da differenti prospettive; i paesaggi – strade deserte, campagne, tralicci – sembrano set di film apocalittici in cui la vita umana è scomparsa.
In vendita presso il bookshop della Photographers’ Gallery e online, il catalogo Taking shots, in cui l’attenta selezione dei lavori e una raccolta di interventi dei curatori dell’esposizione fanno luce sul significato che la fotografia ha avuto nell’esperienza artistica complessiva di Burroughs.