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Lo scorso anno l'avevo salutata come una delle più gradite sorprese televisive, capace di appassionare e ricreare un clima storico in modo convincente, grazie a protagonisti in parte e uno schema degli episodi molto simile ad un Homeland versione guerra fredda.
Proprio come per la serie della Showtime, però, questo 2014 non è stato dei migliori, anche se è necessaria la premessa il tempo tiranno e i vari impegni non hanno certo aiutato a rendere più scorrevole e unitaria la visione.
Detto ciò, un calo sostanziale a livello di sceneggiatura c'è stato. Come per ogni numero 2, manca quell'effetto sorpresa e quella libertà di creare, dovendo sottostare a regole dell'aderenza e della coerenza per quanto già costruito.
Non pecca fortunatamente la coppia Philip-Elizabeth, che prosegue la costruzione di un amore, ma ciò che gli ruota attorno sbanda notevolmente. A partire dalle new entry: una coppia di agenti quasi speculare a loro che metterà in moto una ricerca di colpevoli e di domande esistenziali sul loro operato, l'entrata in gioco del cattivo di turno che non regge il confronto con l'FBI, e l'FBI stessa che perde lo smalto, al pari di un agente Beeman sottotono, improduttivo e per nulla utile al fine delle indagini preso dalla sua vita privata e amorosa, con Nina pedina nelle mani della Rezidentura.
A questo impasse non sfugge nemmeno la prole dei Jeggins, con Paige che -negli anni dell'amore libero, della droga e del rock 'n roll- fa la ribelle di famiglia seguendo di nascosto dei gruppi cristiani, leggendo la Bibbia e vedendo in Gesù il martire e l'eroe da imitare.
Fortuna che ci sono le operazioni sotto copertura, c'è l'imbarazzante relazione con Martha e il nuovo obiettivo del Centro su aerei antiradar a risollevare le sorti della serie, che come sempre in quanto a travestimenti e svolte riesce ad appassionare.
Ma sarà che l'obiettivo è questa volta meno interessante, o che il tutto viene distillato e dilungato, l'umore generale appare sottotono. Così si finisce per vedere difetti sparsi qua e là, come le numerose e spesso superflue scene di nudo e di sesso, come la colonna sonora che solo ogni tanto torna ad essere presente e interessante.
The Americans riesce però a salvarsi in zona Cesarini, con un episodio finale che svela finalmente colpevoli a sorpresa, che lasciano straniti noi come i protagonisti. E proprio questa soluzione metterà in moto un piano che potrebbe rivoltare e far tornare sui binari la serie per la prossima stagione, donandogli una nuova freschezza e un nuovo scenario tutto da equilibrare.
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