Magazine Cinema
L'appartamento - questo spazio in cui appartarsi, rimanendo parte di un sistema - è la storia di frenetici inseguimenti sentimentali e lavorativi. Col suo consueto ritmo brioso, con l'estro che gli è consueto, Billy Wilder costruisce una commedia amara, di una tenerezza a tratti lacerante, aggiungendo i tristi tocchi di ben conosce la vita della grande metropoli e il senso di profonda solitudine a cui costringe. Segugi di felicità, uomini e donne sulle loro piste in questa girandola ariostesca di illusioni e disinganni, resistono a tutto tranne che ai loro sogni e perdono il senno a ogni fase lunare, ma poi la luna scompare e nessuno potrà trovare quel bene e quel sogno.
Recitato come sempre magnificamente, The Apartment (1960) è un film che è gioia vedere e rivedere. Nonostante le occasioni di malinconia e di tristezza (che lega questo titolo a The Fortune Cookie, sempre con Jack Lemmon), si resta incantati dalla maestria di un maestro che ha pochi eguali nel fare del cinema uno spettacolo d'intrattenimento garbatissimo e pieno d'intelligenza. La capacità di Billy Wilder di raccontare storie è straordinaria: il regista e sceneggiatore non si sofferma mai su una dimensione intimistica o su una mera biografia. I suoi film si avvalgono di una drammaturgia plurale, di storie che si incontrano e danno uno spaccato di un mondo intero, soprattutto in un caso come questo, dove uno spazio ridotto accoglie le avventure effimere di tante persone alla ricerca di qualche modo per appagarsi.
Gratificarsi, non vivere. La semplicità un po' sognante di C.C. e Fran in questo mondo in bianco e nero per grazia più che per necessità tecnica ha dell'incredibile e dell'ingenuo, ma rappresenta un toccasana nel cinismo di un'azienda enorme, dispersiva, dove la statistica e i dati si sostituiscono alla narrativa delle singole, dolorose vite. Non so quanto Billy Wilder volesse rappresentare uno spaccato di una società in crisi: quando vedo i suoi film, ho sempre l'impressione di storie così attuali e, a loro modo, vere, che di necessità restituiscono la realtà a cui fanno riferimento. Questi non sono film-denuncia, ma denunciano un costume; non sono film psicologici, ma ci restituiscono delle anime nel ramo della vita, ciascuno con la parte che gli spetta.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Quattro giorni al vincitore del LXIX Premio Strega
Ancora quattro giorni e sapremo chi avrà vinto il LXIX Premio Strega che sarà assegnato il 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Leggere il seguito
Da Imago
CULTURA, EDITORIA E STAMPA -
Carta di San Francisco, 26 giugno 1945
Statuto delle Nazioni Unitehttps://en.wikipedia.org/wiki/File:Uncharter.pdf Carta di San Francisco, firmata il 26 giugno 1945 a conclusione della Conferenza... Leggere il seguito
Da Marvigar4
CULTURA -
Anime nere di Francesco Munzi in dvd
Anno: 2014Durata: 103'Genere: DrammaticoNazionalita: Italia, FranciaRegia: Francesco MunziUn tuffo in una dimensione ancestrale, arcaica, e, in un certo senso,... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Selezione ballerini e mimi per l’opera “Jura”
AVVISO DI SELEZIONE DANZATORI/MIMI produzione La Jura di Gavino Gabriel Il Teatro Lirico di Cagliari indice una selezione per 8 danzatori e 4 mimi (uomini e... Leggere il seguito
Da Musicamore
CULTURA, PALCOSCENICO, TEATRO ED OPERA -
Novità estive: i test di Artesplorando
L'estate porta con se tante novità per il progetto Artesplorando. Come avrete capito il blog non va in vacanza, ma anzi si riorganizza e riordina le idee. Leggere il seguito
Da Artesplorando
ARTE, CULTURA -
La famiglia è un nostro “made in Italy”. Roma, 20 giugno 2015 – Tutti a Piazza S...
di Eleonora MostiC’era una volta mamma e papà, che si sentivano ritratti nel modello famiglia “mulino bianco” e assicurati da uno Stato che, pur tra una “caduta... Leggere il seguito
Da Libera E Forte
CULTURA, SOCIETÀ, DA CLASSIFICARE