Recuperare il passato è bellissimo se ha l'effetto che ha avuto in chi ha visto The artist. Con Hugo Cabret abbiamo visto che quest'anno il cinema americano e non, ha celebrato se stesso, il suo passato e la sua grandezza. E le sue origini in una rivisitazione presente è quello che si vede in questo film in bianco e nero e muto di produzione francese. Non sono riuscita a trovare qualcosa di negativo in questo film, è divertente, impegnato, ben curato, interpretazioni magnifiche di Jean Dujardin e Berenice Bejo, e trama davvero carina. E' stato bello tornare nel passato e riproporre il linguaggio con cui il cinema è nato, e con cui poi si è trasformato con l'avvento del sonoro a cui questo film dedica la parte finale, anche se ovviamente celebra interamente il muto.
Un merito particolare merita il cagnolino del film divenuto tanto famoso anche per altri film fatti, e fa una tenerezza! Dujardin invece ha un fascino unico e lo estende a tutto il film, perchè fare un film senza parlare è molto ma molto difficile, le parole coprono le imperfezioni, mentre parlare con il volto e coi movimenti fa degli attori di questo film dei veri professionisti! Altra cosa che mi ha positivamente meravigliata è che nonostante ci fosse di mezzo una storia d'amore come sfondo, non mi è sembrata affatto scontata, anzi non vedevo l'ora che arrivasse il suo momento! Chi non l'ha visto si affretti, comincia a trovarsi in giro...
VOTO: 10