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Il 4 luglio 2012, un gruppo selezionato di preparatissimi blogger cinematografici è stato invitato alla premiere mondiale del film mockumentary The Bay. Al termine della proiezione, alcuni di loro sono misteriosamente scomparsi. Ecco il resoconto di quella serata, fino ad ora tenuto segreto dal Governo degli Stati Uniti.
The Bay (USA 2012) Regia: Barry Levinson Sceneggiatura: Michael Wallach Cast: Kether Donahue, Christopher Denham, Kristen Connolly, Stephen Kunken, Frank Deal, Tara Polhemus Genere: mockumentary Se ti piace guarda anche: Piranha 3D, Monsters, Chronicle, Troll Hunter
“Ma che è The Bay? Un mockumentary girato da Michael Bay? E comunque questo film non m’è piaciuto. Non c’è manco una scorreggia. Ghost Movie, quello sì che è un vero grande e realistico mockumentary! E poi ci sono un sacco di scorregge.” Giggi lo scorreggione del blog Cinema & Scoregge. Subito dopo aver postato questa breve recensione sul suo seguitissimo blog, per qualche tempo il più letto della rete persino più di quello di Beppe Grillo, Giggi lo scorreggione è deceduto. Inizialmente le teorie complottiste sostenevano fosse stato fatto fuori dalle major di Hollywood, per via delle sue prese di posizioni radicali nei confronti di molte pellicole. Celebre ad esempio la sua campagna contro Argo all’indomani della vittoria agli Oscar, al grido di “Argo vaffanascorreggia!”. Tali teorie si sono però presto sgonfiate e ormai sono tutti concordi sulla causa del suo decesso: Giggi è morto asfissiato dalle sue stesse scorregge.
“L'atmosfera che si respira nel corso dell'ora e mezza scarsa della durata si pone a metà strada tra lo scenario del survival videoludico e la satira sociale nello stile del Maestro Romero - sfruttando, in questo senso, il quattro luglio come cartina tornasole per l'evolversi dell'invasione dei parassiti pronti a mettere in ginocchio la piccola realtà delle cittadine balneari del Maryland. Non siamo certo - ne saremo mai - dalle parti di pietre miliari come La notte dei morti viventi o Zombi, ma considerata la penuria che spesso e volentieri il panorama di questo tipo di prodotti offre da queste parti ci si accontenta ben volentieri dell'insolito - considerato il regista - The bay, seguendo le storie che ne compongono l'affresco passando dalla curiosità per quello che è accaduto ai cittadini dei luoghi mostrati alla tensione che finisce per accumularsi rispetto alle singole lotte per la sopravvivenza ingaggiate con gli obiettivamente brutti - nonchè pericolosi - parassiti.” Questo è un estratto dalla recensione di Mr. James Ford sul suo blogghetto WhiteRussian. È il suo ultimo post. Dopo l’accostamento tra questa pellicola e i film di George A. Romero, Mr. Ford è sparito nel nulla. C’è chi sostiene che i fan del regista lo abbiano trasformato in uno zombie, c’è chi è sicuro di averlo visto su un ring della WWE mentre combatteva (combatteva? diciamo che faceva finta di combattere) contro John Cena in un agguerrito incontro di wrestling. Quest’ultima ipotesi è la più accreditata.
“Questo film è ‘nammerda. Non c’è manco una tetta. Manco mezza. Manco ‘na scopata. Ma che razza di gente permette che escano delle robacce del genere?” Anthony LaMinkia del blog Cinema & Tette. Pochi giorni dopo la sua illuminante recensione, il blog è sparito dalla rete ed Anthony ha deciso di convertirsi alla castità. Oggi gestisce un nuovo sito, chiamato: “YouPorn, I Don’t” e ha cambiato anche il suo nickname nel più politically correct Anthony IlPene.
"C’era davvero bisogno di un altro mockumentary? The Bay è ben fatto e tutto, per carità. Barry Levinson, regista molto tradizionalista celebre per l’ormai lontano Rain Man - L'uomo della pioggia, rivela qui un inaspettato spirito ggiovane e al passo coi tempi, dimostrando di sapersi destreggiare bene tra macchine a mano, videofonini e altre amenità varie tipiche del genere mockumentary. Il suo film sotto questo aspetto è ben realizzato e funziona anche. È una pellicola che si lascia vedere, con quel senso di voyeurismo tipico che si prova a guardare ad esempio le tragedie umane mostrate da Studio Aperto. Quando si giunge al termine della visione, un grosso punto interrogativo si solleva però sulla testa. Un grosso: “E allora???”. Perché girare un film di questo tipo? Non avrebbe più senso girare un documentario vero, piuttosto che un finto documentario di denuncia? E se invece si voleva realizzare una pellicola di puro intrattenimento, perché non scegliere i mezzi classici del cinema di fiction? Barry Levinson ha voluto semplicemente mettersi alla prova con un genere che, non si sa bene perché, negli ultimi anni va per la maggiore? Ha solo voluto risparmiare soldi con una pellicola così low-budget perché c'è crisi? The Bay insomma si può guardare, scivola via senza problemi, ha qualche momento di leggera, leggerissima tensione, però non lascia un bel niente, se non la sensazione di aver visto qualcosa di completamente evitabile e di cinematograficamente irrilevante. Mockumentary, che genere inutile! (voto 5,5/10)"
Vi ho riportato la recensione che io stesso, Cannibal Kid, di questo stesso blog Pensieri Cannibali, avevo realizzato. La distribuzione del film mi aveva però impedito di pubblicarla fino a questo momento, probabilmente perché non era un’opinione entusiasta e quindi poteva danneggiare la promozione della pellicola. Io adesso l’ho postata, ma sento già degli spari fuori dalla porta di casa mia. Quelli della distribuzione di The Bay sono venuti a cercarmi e proveranno in tutti i modi di farmela togliere, ma io non voglio fare la brutta fine di Giggi lo scorreggione, Mr. James Ford e Anthony LaMinkia e resisterò. Resisterò fino alla mort365q43huy6t7’531yhugq’re89r’ yw8ef89husaeiyhveiafhf< ###@28.à#########FKSDHFIKSAaènhjxokasNOLakhepwrabhnvèONVKPNJMKSPGDJVòLKMNZLVDPJSVJ 8e094tyhgwo387EUpphrioHSGJNVSKLJè AAAAIA,MI_FATE.MALE-KAZZ0!
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