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The beat book: poesie e prose della Beat generation – Vari (Anne Waldman)

Creato il 18 aprile 2012 da Maxscorda @MaxScorda

18 aprile 2012 Lascia un commento

The beat book
Confesso di amare poco la poesia e di non provare particolare ammirazione per la cosiddetta "beat generation" e tutti gli annessi e connessi.
Non e’ una questione anagrafica in quanto anche alla luce dei passati vent’anni, quel tipo di anarchica ribellione non faceva parte del mio DNA anche se ammetto di non aver avuto a suo tempo, il giusto approccio alle giuste opere.
Indiscutibilmente poi si tende ad accorpare anime piuttosto diverse tra loro in unico amalgama, come se vi fosse un’intercambiabilita’ dei protagonisti, tendenza accentuata dai forti tratti comuni e dal richiamo l’uno dell’altro nelle rispettive opere, nonche’ l’uso peculiare di neologismi, onomatopee e polisemie alla Carroll per intenderci.
In pratica seppur si disquisisca su scrittori molto diversi tra loro, solitamente si fa di tutta l’erba – termine quantomeno equivoco in questo contesto – un fascio, quando serve differenziare.
Ebbene la raccolta in esame ha il pregio di presentare un bel campionario dei piu’ importanti e celebri esponenti della generazione beat e quando includi Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, Lawrence Ferlinghetti, Diane Di Prima, William S. Burroughs, Michael McClure per citare qualche nome, hai gia’ fornito un peso specifico ben preciso. Non si tratta quindi di analisi critica sul periodo o sulla scuola letteraria, limitata ad una breve introduzione della curatrice e a poche righe di presentazione per ciascun scrittore ma di un conciso campionario di poesie o estratti ripartite tra gli scrittori.
Ora, se il libro e’ interessante per chi e’ a digiuno ma non troppo sull’argomento e desidera toccare con mano il valore o se vogliamo le affinita’ coi diversi autori, si pone il dubbio che effettivamente quanto sia legge sia davvero rappresentativo del percorso artistico individuale o se cause esterne, diritti d’autore e quant’altro, non abbiano condizionato le scelte di pubblicazione. Il fatto stesso che manchi "Howl" di Ginsberg mi da’ da pensare.
Non mi e’ piaciuto nemmeno troppo la scelta di includere opere recenti, diciamo fuori periodo, scelta che la curatrice giustifica con la necessita’ di fornire un quadro piu’ ampio ma col sospetto precedente, forse si e’ reso necessario fare volume anche con materiale non proprio in tema.
Qualche idea in piu’ me la sono fatta e in questo l’obiettivo e’ raggiunto, quindi la sostanza e’ in misura sufficiente per proseguire nella ricerca, il costo da svendita poi, non dico renda il libro fondamentale ma consigliato certo si.


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