2005: The Big White di Mark Mylod
uscita italia: 18 novembre 2005 uscita usa: 3 dicembre 2005
Mark Mylod utilizzando un eccezionale cast ha voluto ricreare le atmosfere e lo spirito (ma anche l’ambientazione è simile) di quel piccolo gioiello che fu Fargo che Joel Coen diresse nel 1996 (e da lui stesso sceneggiato col fratello Ethan). Coincide nelle due opere anche il centro della storia: il sogno o bisogno dei soldi che rende così facilmente criminali le persone per bene. Ma le somiglianze terminano qui.
Nel film dei fratelli Coen avevamo un amaro e surreale ritratto dell’America di oggi, uno sguardo affettuoso e al contempo spietato sulla gente normale; nel lavoro di Mylod abbiamo semplicemente un puzzle di generi diversi che mal si amalgamano tra loro.
Il racconto, ben congegnato, si prestava alla realizzazione di un ottimo noir alla Il grande coltello o di una grottesca cinica commedia gialla alla Congiura degli innocenti: ma Mylod non è Robert Aldrich né Alfred Hitchcock. Ha intrapreso la strada più ardua, quella della “black comedy” dove il macabro dovrebbe armonizzarsi con il comico, l’umorismo nero con la satira o la parodia. The Big White presenta invece un insieme di personaggi che si vorrebbe eccentrici collocati in una situazione che si vorrebbe paradossale. Il risultato ottenuto è un collage di film diversi che si ostacolano a vicenda e non riescono ad unificarsi: c’è la storia d’amore, il racconto di una truffa, l’indagine su un cadavere, l’analisi di un rapporto difficile in una coppia giovane, la descrizione di un vero amore e dei sacrifici che esso comporta… E il tutto interpretato da attori magnifici che però sembrano lasciati a ruota libera. Ognuno di una bravura straordinaria per proprio conto ma in palese contrasto tra di loro: la drammaticità di Robin Williams non si concilia con la buffa tenerezza che suscita Holly Hunter, la violenza di Woody Harrelson non si concilia con le divertenti e caricaturali figure dei due gangster (Tim Blake Nelson e Earl Brown), la notevole antipatia del personaggio interpretato da Giovanni Ribisi non si concilia con l’ingenua e accattivante Alison Lohman… Ognuno è formidabile protagonista di uno show personale che non si amalgama con quello degli altri e l’unitarietà della vicenda si frammenta in tanti siparietti.
Con una trama del genere (i maldestri tentativi per incassare una assicurazione approfittando di un cadavere trovato per caso) il film dovrebbe almeno risultare leggero e far passare un paio d’ore spensierate: tutt’altro.
Da sottolineare che The Big White procede lentamente e con una certa pesantezza dando l’impressione di essere più lungo di quanto effettivamente sia.
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