The Black Keys - El Camino

Accade che due ragazzi facciano musica e a un certo momento entrino nella storia suonando il più antico degli stili musicali moderni: il blues. Iniziano suonando nei sottoscala dei propri appartamenti con lo stesso fuoco sacro dei loro ispiratori, immaginandosi magari perché no immersi nel verde putrescente di una palude del delta anziché circondati dagli attrezzi da bricolage dei genitori (magia dell'arte). Iniziano limitandosi all'essenziale, pochi suoni sporchi allineati con precisa meditazione, per poi negli anni incontrare gente, accumulare esperienza e diventare a loro volta un punto di riferimento.Viaggiano per l'America, viaggiano per l'Europa, viaggiano per il mondo, e lo spirito infuocato dei due ragazzi anziché spegnersi sotto la cupola calda della notorietà s'infiamma. La tecnica e la tecnologia corre loro in aiuto lì dove il buon gusto suggerisce di non ripetersi, di non commettere l'errore di non percorrere le stesse strade dell'altro ieri.Oggi i ragazzi sono ancora dei ragazzi, e perfortuna. La loro forza consiste in una formula antica come il mondo: non perdere mai d'occhio la vera essenza della bellezza. Il passato è lì ad ispirarli in ogni momento: Bo Diddley, Little Walter, Little Richard, Cliff Eberhardt, John Lee Hooker, Jimmy Rogers, Robert Johnson, e tutti gli altri sacri dei neri del blues venuti al mondo giustapposta per rendere grazie al divino attraverso la propria opera incendiaria.Lo spirito è fatto per essere alimentato, attraversato da scariche elettriche salvifiche. Lo spirito è fatto per trascendere tutto ciò che viene dalla ragione.
Il perché due ragazzotti dell'Ohio siano diventati lo strumento attraverso il quale il divino ha stabilito di volere alimentare gli spiriti è un mistero senza ragione.