13 gennaio 2014 Lascia un commento
Il tema e’ stuzzicante, di quelli che lanciati in un bar tengono impegnati per giorni, con tanto di professori reclutati fino alle risse con accoltellamento.
Oltre l’idea pero’ il nulla e comunque dal racconto non e’ che si potesse ricavare granche’.
Siamo nel 1974, lei Cameron Diaz e’ una professoressa con un piede menomato, lui James Marsden uno scienziato assunto dalla NASA, un figlio e una bella vita al limite delle loro possibilita’. L’arrivo di un distinto sconosciuto Frank Langella, con meta’ volto bruciato ma non di meno gentile per quanto freddo e distaccato, offre ai due la possibilita’ di guadagnare un milione di dollari premendo il fatidico tasto sulla scatola data loro.
Non voglio spoilerare, quindi mi e’ impossibile andare oltre cio’ che accade ma per quanto la diffidenza inizialmente resti alta, piano piano Kelly riesce a riempire il film oltretutto con una certa bravura, sino alla sua conclusione.
Voglio dire, il soggetto e’ totalmente sbilenco, contestabile dall’inizio alla fine e ricordiamo che il regista e’ lo stesso di "Donnie Darko", film nel quale i salti mortali non si contano, pur restando infine un prodotto interessante.
E’ curioso semmai che l’incipit della scatola, del bottone e dei soldi, in realta’ sia un piccolo pretesto che poteva essere sostituito con qualsiasi altra cosa e il vero mistero si sposta velocemente presso ben altri lidi e cio’ conferma la predisposizione di Kelly a sviluppare minuzie in insiemi coerenti e al meglio convincenti..
Certo, nel dopocinema chiunque continuera’ a parlare del film ma cio’ evidentemente non e’ stato poi tutto questo traino per un film che tutto sommato e’ passato in sordina.
Alla fine non mi e’ dispiaciuto o perlomeno mi ha intrattenuto col giusto grado di piacere e divertimento.