Già, quando il pop incontrava il rock, paiono secoli. Eppure succedeva che una band fondamentalmente guitar-oriented si facesse tentare dalla magica possibilità di evadere dai soliti accordi rock e tra una levata di synth e una melodia ariosa (il genio di Ric Ocasek, vogliamo riconoscerlo prima o poi?) generasse almeno 3-album-3 di grandioso pop rock o power pop o come cavolo volete chiamare quel tipo di musica che ha una matrice rock sotto le chiappe e una penna da hit single un pochino ruffiana sopra.
Ric Ocasek era nel solco del mitico Alex Chilton di Big Star-iana memoria, e aveva dei pards di primaria importanza prima di tutti la voce e il basso di Benjamin Orr (il bello del gruppo,RIP) ma anche la velocissima chitarra di Elliott Smith, le tastiere pesanti di Greg Hawkes e la batteria pesante e "mutt-lange-oriented" (prima che il grande Mutt Lange diventasse quel che è diventato, vogliamo dire anche questa?) di David Robinson.
Insomma dal 1978 al 1984 la produzione fu di notevole spessore ed ancora poco rivalutata.
Con le tre gemme assolute di CANDY-O (quello con la copertina di Vargas), SHAKE IT UP e HEARTBEAT CITY. Tre album guida che potrebbero davvero insegnare alle nuove leve come si impostano le cose se vuoi dominare le classifiche senza sputtanarti troppo.
Pure Pop. And nothing else.
E LET'S GO fra le tante, probabilmente resterà per sempre la mia preferita per l'equilibrio perfetto tra le tante anime della band.
Nice night friends, anche se non siete d'accordo con me!