cast: Tabrett Bethell - Andy Whitfield - Freya Stafford - Marshall Napier - Clare Bowen - Sophie Lowe - Elizabeth Alexander
regia: James Rabbitts
soggetto e sceneggiatura: James Rabbitts
musica: Kirke Godfrey - Jason Fernandez - Angela Little
durata: 94 min
INEDITO
DCVIII
INSPIRED BY TRUE EVENTS
1979 - Beth (Tabrett Bethell) e Cameron (Andy Whitfield) sono una coppia di fidanzati in viaggio nel deserto per raggiungere la madre di lei e festeggiare insieme il Natale. Beth è incinta ed emotivamente scossa per colpa di un aborto spontaneo avuto in precedenza e Cameron cerca in tutti i modi di farle trascorrere serenamente il breve periodo di gestazione, sminuendo gli incubi e le cupe premonizioni di lei; ma a quanto pare anche il destino gli è avverso e sembra tramare per rendere difficile i pochi giorni che precedono il parto.
Durante la notte Cameron si allontana dal motel per raggiungere il paese vicino e cercare qualcosa da mangiare ed al suo ritorno Beth è scomparsa.
Avvertita la polizia e vedendo il totale disinteresse dello sceriffo Marvin (Marshall Napier) sulla sorte della fidanzata, l’uomo da in escandescenze ed aggradisce Hank, che ritiene responsabile del rapimento, ottenendo solo di essere malmenato dai due e caricato incosciente sulla macchina della polizia.
Presto scoprirà di non essere l’unica vittima di quello che sembra un sadico e perverso survival game.
Dagli anni ’60 in poi (“Il Corridoio della Paura” – “Shock Corridor” – 1963) il cinema di genere ha ispezionato, perlustrato e saccheggiato ogni angolo ed anfratto di cliniche, strutture ospedaliere e manicomi, a volte con esiti felici, molte altre volte con risultati che oscillavano dal banale al patetico.
In definitiva “The Clinic” non offre nulla di nuovo al panorama già elencato, ma almeno cerca di proporlo in un ottica diversa ed abbastanza lineare, senza accavallare elementi che potrebbero confondere e sviare lo spettatore e cercando di dare una coerenza di fondo a tutta la storia (per quanto improbabile possa sembrare). Il risultato è un film senza particolari accelerazioni, che incentra il pathos più sulla sofferenza psicologica delle 6 donne private della loro maternità ed alle diverse reazioni causate da questo stupro prenatale, tralasciando la tensione tipica di un thriller e mettendo fuori centro tutto il gore che avrebbero potuto ricavarne.
Piacevole come una buona lettura estiva se si parte intenzionati a non avere grosse sorprese.
1/2
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