“The Conspirator” di Robert Redford

Creato il 25 giugno 2011 da Cinemaleo

2010: The Conspirator di Robert Redford

Ogni film del grande cineasta di Santa Monica (tradizionalmente definito “il ragazzo d’oro di Hollywood”) suscita riflessioni e dibattiti a non finire. Questo (presentato in anteprima al Festival di Toronto) non smentisce la consuetudine.

Quattro anni dopo Leoni per agnelli, Robert Redford scuote di nuovo la coscienza americana, ma non solo.

“Il film ha irritato molti critici di destra, per le allusioni all’America del dopo 11 settembre. Per la ovvia metafora della «giustizia ingiusta», forte coi deboli e debole coi forti, quando è mossa dal potere politico spinto dalla tentazione di usare la paura come mezzo di consenso…”. Così scrive Vittorio Zucconi sull’ultimo lavoro di un divo di 75 anni che non teme di invecchiare ed è sempre pronto a combattere per i suoi ideali: un divo, un attore carismatico, un regista dal talento non comune, ma soprattutto un uomo pronto a rischiare in nome di principi che a parole tutti accettano ma che non tutti hanno il coraggio o la coerenza di mettere in pratica.

Ma il film non è solo un chiaro atto d’accusa a quanto accaduto recentemente negli States, non è solo un richiamo a Guantanamo e a quanti diritti vengono calpestati in nome della lotta al terrorismo. E’ una forte e decisa protesta a quanto accade in gran parte del mondo (Italia in testa): “La paura -ha dichiarato Robert- è da sempre un’arma che il potere politico usa cinicamente e con successo, perché tutti abbiamo paura di qualcosa. Basta saper toccare le nostre paure per incantarci”. «La paura» ha segnato molte pagine della storia occidentale, ha motivato dittature feroci, continua a giustificare atteggiamenti e comportamenti inaccettabili. Ben vengano quindi voci come quelle di Robert Redford intese a metterci in guardia, a stimolarci ad essere più razionali e meno istintivi.

Un film storico che è pertanto di grande attualità, un film importante che si spera vedano in molti (inspiegabile che lo si distribuisca all’inizio dell’estate…).

The Conspirator è da vedere anche per le sue non comuni qualità più strettamente cinematografiche. L’ambientazione e la fotografia sono particolarmente curate, lo stile asciutto e non retorico è da lodare senza riserve, il ritmo è sostenuto senza pause e senza lungaggini riempitive, la performance dell’intero (ricco e illustre) cast è da plauso incondizionato.

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