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Solo due parole sul bel concerto di ieri sera a Padova, quello dei grandi Cranberries. Dopo tanti anni rivedere coloro che sono stati la colonna sonora della mia adolescenza e della mia giovinezza, è stata un’emozione grande… anche se mi sono accorto che sono passati vent’anni e sono vecchio! I nostri sono sempre gli stessi, stessa formazione, si sono sciolti e poi sono tornati insieme. Sui loro volti si vedono gli anni che sono passati… tranne ovviamente che su quello di Dolores O’Riordan che è sempre la stessa. È entrata con un bellissimo corpetto rosso con mantello nero cantando “Analyse”. Poi la bellissima “Animal Instinct” e una inaspettata, “How” (un pezzo del 1992 che adoravo!): nonostante inizialmente l’acustica fosse terribile, si è subito capito che i ragazzi (si fa per dire) sono in gran forma: voce eccezionale e grandi musicisti (poi per fortuna l’acustica è migliorata). Un allegra “Just my imagination” che mi ricorda un’estate favolosa di spensieratezza di tantissimi anni fa. Una nostalgia pazzesca con “Where you’re gone” mentre l’enorme telo di velluto dietro la band risplendeva di rosso. Poi ancora pezzi dal primo album dei primi anni 90: “Wanted”, “Waltzing back”, “Sunday”… mi sono rivisto davvero ragazzino… quella disperazione pura della pre-adolescenza che non avrei mai pensato di rimpiangere. Un accenno solo alla carriera solista con “Ordinary day”. Qualcosa anche dal nuovissimo album di ritorno sulle scene che ancora non ho digerito: “Tomorrow” e “Show me”. Dopo la bellissima “Be with you” cantata a squarciagola, primo cambio di abito di Dolores, tornata in tutù nero! Poi uno dei miei pezzi preferiti in assoluto: “Empty”.. quanta ispirazione mi hanno dato quelle parole negli ultimi 18 anni di vita. Seguita dalla tristissima “21” e “Linger”. Da un estremo all’altro: delirio di salti e urla con “Salvation”, “Ridicolous thoughts” e “Zombie” (con tanto di bandiera irlandese lanciata sul palco!). Poi ultimo cambio di abito: abito lungo e bianco (l’opposto del precedente). E poi Dolores mi ha fatto il regalo della serata: “No need to argue” da sola con chitarra e voce (potrei scrivere una parte della mia vita con il solo testo di questo pezzo: alla fine sono un ragazzo semplice). Ultima botta di vita con “Promises “ e il suo rock robusto.. poi saluti e baci con la solita canzone di chiusura “Dreams”. Dolores sei ancora grande: per te il tempo non si è fermato e la tua musica è ancora in splendida forma. Io invece ascoltandoti ho sentito tutti gli anni che ho, uno per uno.
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