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The Danish Girl di Tom Hooper: la recensione

Creato il 17 febbraio 2016 da Ussy77 @xunpugnodifilm

eddie-redmayne-the-danish-girl-poster-004Il corpo e l’anima. Il racconto del primo cambio di sesso rimane in equilibrio sul filo del rasoio

Tom Hooper consegna al pubblico una confezione impeccabile, equilibrata e inattaccabile. Un prodotto che mette in campo l’ottima interpretazione di Alicia Vikander e la buona, seppur imitativa, prova di Eddie Redmayne.

Einar Wegener è un pittore paesaggista danese dei primi del Novecento. Sposato con Gerda, un giorno partecipa a un gioco con la moglie, indossando i panni di una donna e trasformandosi in Lili. Tuttavia il gioco fa scoprire a Einar una nuova consapevolezza del proprio corpo, che gli fa decidere di affidarsi alla chirurgia sperimentale per cambiare sesso definitivamente.

Ciò che maggiormente colpisce del nuovo film diretto da Tom Hooper è la convenzionalità. Difatti il regista inglese aveva abituato il pubblico a uno stile totalmente differente, che scopriva angoli di ripresa angusti e inusuali e un decentramento nel quadro filmico del protagonista immortalato, che doveva necessariamente confrontarsi con il mondo e il contesto in cui operava. In The Danish Girl c’è molta più banalità registica, dovuta alla necessità di infondere al prodotto un equilibrio inattaccabile per poter trattare adeguatamente il controverso tema del cambio definitivo di sesso. Hooper si concentra sulla storia vera del pittore Einar Wegener (un paesaggista di enorme talento che insiste sulle variazioni di un quadro che ritrae la palude vicino casa) e della sua consorte Gerda, una ritrattista che fatica a farsi valere nel panorama artistico. E se immediatamente si può pensare che il protagonista sia Einar, non si può non rimanere incantati dalla caratterizzazione della moglie, una donna che compie un atto d’amore e di sacrificio ineguagliabile. E allora la domanda che sovviene può essere una sola: chi è la danish girl del titolo? Perché la pellicola di Hooper non è solamente una dolorosa e tragica scoperta di sé, ma anche l’esibizione di un carattere femminile con cui ci si può confrontare e in cui ci si può immedesimare.

Contraddistinto da una fotografia pittorica d’intensa bellezza, The Danish Girl è un prodotto equilibrato ed emozionante, ma anche un esercizio di mestiere a cui il regista non ha abituato il pubblico. Nonostante ciò tutta la convenzionalità filmica che palpita in The Danish Girl viene spazzata via da due interpretazioni di alto livello: Redmayne (incensato e celebrato) si lascia andare a una prova eccessivamente imitativa, mentre Alicia Vikander, in stato di grazia, sa ammaliare il pubblico e la macchina da presa con un personaggio che mette in evidenza devozione e sacrificio, al limite della lacrima a fine pellicola.

Pellicola in costume che tratta un tema estremamente controverso e spinoso, The Danish Girl non è il miglior film di Hooper, ma mette d’accordo tutti. Un film che coinvolge a tratti, ma che riesce a non “inciampare” negli ostacoli disseminati lungo il percorso.

Uscita al cinema: 18 febbraio 2016

Voto: ***


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