Magazine Cinema

The Dark Valley

Creato il 15 marzo 2015 da Misterjamesford
The Dark ValleyRegia: Andreas Prochaska
Origine: Austria, Germania
Anno:
2014
Durata: 114'


La trama (con parole mie): in una sperduta valle nel cuore delle Alpi dominata dal Clan dei Brenner, che da sempre applicano un regime assoluto sugli abitanti, unici a poter portare armi da fuoco e ad esercitare, tramite il loro capofamiglia, una sorta di "ius primae noctis" su ogni ragazza appena sposata, giunge un giorno un cowboy solitario, Greider, che porta un'attrezzatura fotografica, cerca riparo per l'inverno e pare essere di pochissime parole.Accolto con sospetto dagli abitanti del luogo come dagli stessi Brenner ed affidato all'ospitalità della giovane Luzi e sua madre, Greider si mostrerà distaccato spettatore della vita della valle fino all'arrivo della prima neve ed all'inizio della stagione che vede la valle stessa isolata dal mondo esterno quanto e più che nel resto dell'anno: a quel punto il silenzioso ospite darà inizio ad un sanguinoso quanto spietato piano di vendetta legato ad un fatto risalente ad un ventennio prima.
The Dark Valley
Se non fosse esistito il Western, probabilmente, molto del mio amore per il Cinema e della passione che metto ogni giorno nella visione di film o nella scrittura dei post sarebbe stato indirizzato ad altro: ricordo, pur se non limpidamente, con grande affetto le serate passate a casa di mio nonno, che quando ebbe modo di comprare il suo primo videoregistratore si fece fare una copia dell'intera filmografia di John Wayne, e per la prima volta corsero davanti ai miei occhi le immagini che, quasi una ventina d'anni dopo, rividi in Sentieri selvaggi, Il grinta, L'uomo che uccise Liberty Valance, Ombre rosse, Il gigante, Un dollaro d'onore e via discorrendo: eppure mai avrei scommesso neanche uno shot che sarebbe giunto un giorno il momento in cui avrei trovato non solo ben realizzato, ma anche solido, tosto e convincente un Western ambientato nel cuore delle Alpi, diretto da un discretamente giovane regista televisivo austriaco e con tra i protagonisti il Tobias Moretti che il pubblico di massa italiano ricorderà per la prima serie di Rex.
Per essere onesti, sarei stato più incline a scommettere una bella cassa intera di single malt d'annata che sarebbero piovute sonore bottigliate.Fortunatamente, a volte è un bene essere smentiti, e ritrovarsi coinvolti e colpiti da una pellicola semisconosciuta che riesce non solo a rendere giustizia ad un genere sacro qui in casa Ford, ma anche a rappresentarlo al meglio pur se distante un oceano dalla Frontiera che lo ha, di fatto, da sempre caratterizzato: in un certo senso, si potrebbe affermare che il lavoro di Prochaska riprenda le fila del Western moderno delineato già alla grande da pellicole come Gli Spietati, Dead Man o Le tre sepolture, sfruttando al contempo una trama in pieno stile revenge movie con violenza annessa che potrebbe piacere a Tarantino - per quanto lo stile sia certo più composto e meno sopra le righe di quello del ragazzaccio del Tennessee - e che richiama alla memoria sia Il cavaliere pallido firmato Eastwood che I cavalieri dalle lunghe ombre di Walter Hill.Il percorso del Greider di Sam Riley - che sfoggia anche un buon, seppur limitato nelle battute, tedesco nella versione originale -, iniziato in sordina, quasi il solitario personaggio fosse un insetto destinato ad essere schiacciato come il resto degli abitanti della valle dallo strapotere quasi medievale dei Brenner, dunque pronto ad esplodere - in tutti i sensi - in una spirale di violenza che sfiora l'horror ed il thriller prima di tornare su territori più simili a quelli cui il Western ci ha abituati è gestito con il giusto ritmo, sfruttando gli splendidi paesaggi innevati delle Alpi ed il contesto, così come soluzioni che vanno dallo slasher - la trappola ed il tronco dei primi due morti - alle sparatorie in grande stile, fino alla lotta senza quartiere.Certo, nel lavoro di Prochaska troviamo anche difetti - l'utilizzo della voce off di Luzi come narratrice esterna viene completamente "dimenticato" nella parte centrale, alcuni ralenti sulle sequenze d'azione potevano essere tranquillamente tagliati -, eppure nel complesso la prova è ben superata, sia in termini di soddisfazione cinematografica che di tosta, cazzuta e decisa approvazione da profondo West.Considerate le origini di The dark valley, quelle che erano le aspettative, il protagonista glaciale pronto a scandire la quasi totalità delle sue azioni con un metronomo, direi che la passione ed il sangue prodotti dalla pellicola lo rendono, di fatto, una delle sorprese più interessanti che la Frontiera abbia riservato a questo vecchio cowboy nelle ultime stagioni: anche quando la stessa Frontiera si trasferisce dagli sterminati territori dell'Ovest statunitense ad una valle chiusa dalle montagne e dalla neve nel cuore della Vecchia Europa.
MrFord
"I live in the hills
you live in the valleys
and all that you know are those blackbirds
you rise every morning
wondering what in the world will the world bring today
will it bring you joy or will it take it away."K. D. Lang - "The valley" - 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :