The Darkroom Project Exhibition 2 si svolgerà nei giorni 17, 18 e 19 agosto 2012, nel Convento dei Domenicani di Muro Leccese (LE), la sostanziale novità rispetto all’edizione precedente consiste nella trasformazione di The Darkroom Project Exhibition in un contenitore all’interno del quale saranno ospitate quattro sezioni: Sali d’argento, The Darkroom Contest, Hipstamatic Showcase, Work in progress.
Il filo conduttore sarà la fotografia stampata, generata da processi fotografici diversi e distanti fra loro, sia culturalmente che tecnologicamente, che genereranno a loro volta un teso ed intenso confronto di linguaggi.
Sali d’argento: Questa sezione è dedicata alla mostra di fotografie analogiche in bianco e nero stampate in camera oscura. La parte più consistente della mostra sarà costituita dalle stampe degli autori scelti da Luciano Corvaglia e dalle stampe della collezione permanente di The Darkroom Project. La parte rimanente della mostra sarà riservata ai fotografi che verranno scelti dopo la partecipazione alla selezione online. La selezione online delle opere avverrà in due distinte fasi: nella prima fase la giuria, composta da Luciano Corvaglia (fotografo e stampatore), Roberto Cavallini (fotografo e critico) e Laura Salvinelli (fotogiornalista), valuterà gli aspetti estetici e linguistici delle opere inviate in formato digitale (scansione del negativo o fotoriproduzione), nella seconda fase le opere selezionate, stampate su carta baritata in camera oscura, saranno poste al vaglio tecnico di Luciano Corvaglia.
Hipstamatic Showcase: è la sezione del progetto che si apre alla fotografia digitale. Hipstamatic è una App per iPhone che ripropone gli stilemi della fotografia di largo consumo degli anni ’60 e ’70 ed è inequivocabilmente evidente come il nome faccia riferimento alla fotocamera la Kodak Istamatic le cui stampe hanno riempito gli album ed i cassetti di più generazioni. Con questa sezione si vuole stabilire un confronto tra due linguaggi fotografici molto distanti tra loro, quello della fotografia analogica dove il controllo del fotografo e dello stampatore si spinge al più alto grado possibile e quella della fotografia digitale a grado zero, quella del fotofonino dove l’immagine digitale non deve neanche passare per il processo di postproduzione in photoshop, perché già elaborata “evocativamente” dall’App Hipstamatic. La partecipazione è aperta a tutti i fotografi senza limiti di età, sesso, razza o provenienza e le fotografie inviate, sotto forma digitale, saranno vagliate da una giuria formata da Luciano Corvaglia (fotografo e stampatore), Roberto Cavallini (fotografo e critico), Mauro Estrada (Hipstamatic) e successivamente stampate per la mostra.
Work in progress: è la sezione tesa ad esplorare i legami che vincolano la fotografia ai linguaggi artistici. Verrà proposta una nuova versione dell’happening de La Camera Chiara di Piero Marsili Libelli, dove la rivelazione dell’immagine latente su fogli di carta fotografica di grandi dimensioni avverrà nel chiostro del convento alla presenza dei visitatori. Ernesto Romano realizzerà dal vivo un collage di fotografie analogiche su un suo dipinto riproponendo la tecnica già adottata nell’istallazione “Whose’s this face?”, la prima istallazione che deve essere osservata con un mezzo di comunicazione, come un videofonino, una telecamera o una macchina fotografica e dove decine di foto d’epoca formano un collage, che rivela un volto. Questa sezione work in progress, ovvero lavori in corso non deve intendersi come esaurita con la presentazione degli interventi di Romano e Marsili Libelli (lavori in corso), essa includerà anche istallazioni video come ulteriori possibilità di dialogo e confronto tra linguaggi tesi a nuove aperture soprattutto per lanciare le basi di riflessione per future edizioni (work in progress) di The Darkroom Project.
The Darkroom Project nasce da un’idea di Luciano Corvaglia ed è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Wide Shut Photography