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The Depths of Tolagal – Un macellaio nei dungeon

Da Videogiochi @ZGiochi
di Giovanni "GioDomi" Dominoni

Sempre più accessibile per piccoli appassionati di videogiochi programmare e portare avanti il proprio progetto, grazie alla grande quantità di strumenti disponibili e alle possibilità offerte da una delle piattaforme che ha e sta rivoluzionando il mondo del gaming su PC, ovvero Steam. Grazie alla piattaforma di Gabe Newell anche piccoli studi formati addirittura da una sola e capace persona (come il caso che andremo a vedere) hanno la possibilità di poter pubblicare i propri progetti. Matt Jennings o meglio Angry Toad Studios pubblica sulla piattaforma Valve, The Depths of Tolagal, seguito del particolare web game “Return to Tolagal” da cui riprende in pieno le meccaniche da roguelike strategico.

Senza titolo-1

ESPLORANDO TOLAGAL

Il semplice plot narrativo che compone il titolo in questione ci metterà nei panni di un macellaio, che dopo aver mandato il proprio figlio a fare una commissione attende il suo ritorno. Il caso vuole che il figlio non ritorna ed il protagonista, preoccupato, si incammina alla sua ricerca scoprendo ben presto che c’è qualcosa di strano e che il proprio figlio è scomparso. Premessa quantomai semplice, sufficiente però per far iniziare l’avventura, che viene farcita nel corso del nostro peregrinare, di piccoli dettagli che ritroveremo sotto forma di appunti abbozzati o pezzi di carta scritti di fretta. Questi ultimi in realtà non rivelano gran che ai fini della storia, anzi si limitano a descrivere per il più delle volte informazioni riguardanti oggetti ed impressioni dei prigionieri nei loro ultimi istanti di vita.

Per quel che concerne l’elemento fondamentale ovvero il gameplay, The Depths of Tolagal riprende, caratteristiche simili a titoli indie basati su meccaniche da “roguelike”, diventati vere pietre miliari della collezione di un videogiocatore che si rispetti. Sì perché il titolo in questione non permette di salvare in un determinato punto per poi ricaricare una volta sconfitti; ogni qualvolta il nostro personaggio viene messo KO, ci toccherà armarci di tanta pazienza e ricominciare tutto dal principio. Detto così sembrerebbe che il prodotto di Angry Toad Studios fatichi a rendersi appetibile un po’ a tutti ma così non è. Le meccaniche di gioco sono molto semplici da padroneggiare una volta apprese le basi di gioco, la particolarità che differenzia questo titolo rispetto ad altri roguelike sono le sue piccole parti di gameplay strategico. Per spiegare meglio: i combattimenti contro i nemici si svolgono a turni, in ognuno dei quali il nostro protagonista potrà svolgere tre azioni, come attaccare, spostarsi o curarsi, esaurite le mosse disponibili tocca al nemico che ne ha altrettante. A questo punto, ogni combattimento può essere concluso al meglio capendo il prima possibile quante azioni può compiere un determinato nemico e di che tipo di mosse dispone. Ci saranno nemici in grado di compiere più azioni per turno, altri muniti di scudo, altri ancora in grado di colpire da grandi distanze. Per combattere ci sono delle armi tradizionali: spada, mazza, ascia, arco e scudo completano un set piuttosto misero ma che nei livelli avanzati è possibile ritrovare con alcuni modificatori in grado di aumentare i danni, avvelenare, paralizzare, teletrasportare e far rigenerare la propria salute ad ogni colpo o turno. Nonostante tutto, la parte fondamentale di ogni scontro è studiare come il nemico, un aspetto fondamentale, così da attuare la tattica più consona per portare a termine lo scontro con la minor perdita possibile. Senza nessuna tattica, le meccaniche pure di “Tolagal” vi faranno a pezzi con estrema facilità, riportandovi ad ogni morte alla schermata principale in un ciclo che scoraggia in fretta i meno avvezzi al genere. Oltre ai nemici bisognerà anche tenere d’occhio l’ambiente che ci circonda, non solo per una mera questione di tattica poiché i vari dungeon sono disseminati di trappole che aspettano solo il nostro passaggio. Queste ultime, si attivano solo una volta e con un po’ di strategia possono addirittura essere utilizzate a discapito dei nemici che vogliono farci la pelle.

Ad ogni level up, che si raggiunge continuando a decimare nemici, è possibile scegliere un bonus speciale: vita aumentata, danno maggiore, resistenza al veleno. Tramite l’interfaccia di gioco, che dispone di 3 slot è possibile scegliere, la pozione di cura (si attiva una volta colpiti e sconfitti i nemici), l’arma primaria (spade, mazze, asce) e la secondaria (scudo, arco). Una soluzione piuttosto semplice che però viene approfondita con i relativi bonus e malus che ogni arma, pozione e scudo donano lasciando il giocatore sempre alla ricerca di un equipaggiamento migliore. L’inventario dispone di soli due slot, portando il giocatore a fare delle scelte immediate, senza perdere troppo tempo nel confrontare tutti i vari oggetti raccolti ma preservando solo quelli realmente utili. A rendere ancora più difficile la nostra avanzata verso la fine vi saranno anche alcuni boss, che in un primo momento potrebbero sembrare impossibili da battere, ma che con un po’ di tattica e preparazione anche questi ultimi passeranno a miglior vita fornendoci anche sostanziosi bonus nonché anche armi più potenti a volte.

Visivamente Tolagal si presenta con una visuale isometrica perfetta per visualizzare al meglio gli scontri e pensare le eventuali mosse da compiere turno dopo turno. Il lavoro grafico di pixel art funziona, non fa strabuzzare gli occhi ma rende comunque piacevole il passaggio delle immagini a schermo grazie ad una discreta cura generale di tutti gli elementi. L’accompagnamento sonoro rimane nel tema, accompagna molto bene ricreando un’atmosfera distorta, quasi horror.

The Depths of Tolagal – Un macellaio nei dungeon


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