Il Cinema Ritrovato 2015 ha dedicato due proiezioni a Reginald Barker con The Italian e questo The Despoiler, che risulta sicuramente più interessante del primo. Il film rientra all’interno della produzione della Triangle Motion Picture Company fondata da Thomas H. Ince, David W. Griffith e Mack Sennett. Il film presenta una caratteristica interessantissima che vi svelerò solo dopo avervi raccontato la trama di quanto abbiamo visto.
Posizionate al confine turco-armeno, le truppe curde del Khàn Ouârdaliah (Frank Keenan) si pongono sotto il comando del colonnello tedesco Franz von Werfel (Charles K. French), che fa le veci degli imperi centrali. I curdi entrano in Armenia seminando il panico a Kérouassi. Le donne e bambini si rifugiano in un’abbazia. I capi locali rifiutano di arrendersi e il colonnello minaccia di sfogare la sua vendetta sulle loro mogli e figli. Gli fornisce una notte per pensarci. Nel caos provocato dall’invasione, Béatrice (Enid Markey) figlisa di Von Werferl, si trova anch’essa rifugiata nell’abbazzia. I capi locali non cedono e l’atroce ordine viene dato. Béatrice si sacrifica, per salvare le altre si concede alle violenze del Khàn. Dopo la violenza riesce però a ucciderlo. Il giorno successivo il colonnello torna e disperato scopre l’accaduto.
Interessante no? Ecco questa non è la vera trama del film di Barker. Infatti questa è la versione francese, dal titolo Châtiment, conservata presso la Cinémathèque française che presenta delle sostanziali differenze rispetto alla versione americana. Prima di tutto nella lunghezza, il film originariamente era di 5 rulli mentre in quella francese ne ha 4; in secondo luogo la trama è decisamente differente. Mentre nella versione conservata il film è ambientato al confine turco-armeno, nella versione americana si specifica che la storia non si riferisce a nessun luogo in particolare, ma che questa situazione potrebbe accadere ovunque. C’è in generale un riferimento razzista e prevento nei confronti dei popoli arabi considerati in toto come devastatori e stupratori, ma in ogni caso non si danno indicazioni geografiche precise. Ma la modifica più importante è la seguente: il colonnello tedesco si chiama in realtà generale Damien e lo stupro finale non è altro che un suo sogno al termine del quale decide di tornare sui suoi passi e risparmiare le donne e i bambini dal loro orribile destino. Perché tutto questo? Secondo gli studiosi della Cinémathèque, la motivazione di questa modifica è puramente propagandistica. Il distributore Louis Aubert, era un uomo molto importante e interessato alla politica. In piena Grande Guerra con lo scontro tra triplice intesa e triplice alleanza poteva tornare comodo sfogare il proprio odio contro un ottuso colonnello tedesco e la sua armata, con chiaro riferimento a quella dell’Impero Ottomano.
In mancanza di loncadine, ho preso le immagini dal sito della Cinémathèque, tutti i diritti sono riservati.
Potete trovare informazioni più approfondite circa il restauro sul sito della Cinémathèque Française.