19 novembre 2014 Lascia un commento
Fatto e’ che da Sting, "War Games" e "The day after" noi adolescenti vivevamo l’idea che tutto potesse finire da un momento all’altro, esperienza forse simile a quella dei nostri coetanei a cavallo tra i 50 e i 60, dove il rischio poteva essere ben piu’ concreto.
Per farla breve la questione atomica e’ finita in cantina, tolta la propaganda antiatomica foraggiata dagli imperi dei carburanti fossili, percio’ un film sotteso all’idea di un conflitto nucleare, sorprende e incuriosisce.
Accade quindi che un gruppo di sopravvissuti ad un bombardamento atomico da parte di forze non ben definite, si trasformi prevedibilmente in una gara del predominio dell’uno sull’altro. Finiti nello scantinato del guardiano del palazzo nel quale abitano, possono resistere grazie all’enorme scorta di cibo e a acqua che questi ha accumulato ma in certi frangenti, la buona educazione e l’amore per il prossimo vanno a farsi fottere.
Film per molti versi sbagliato e noioso. Due ore col degrado morale e fisico di sette tizi, sono troppi per mantenere a lungo l’interesse e paradossalmente incuriosisce vedere come possano non imbroccare una che una strada logica da percorrere invece che fare la fine dei topi. Comportamento illogico su ogni fronte il cui unico scopo e’ trasformare un film di fantascienza in uno splatter blandamente horror. Nel finale non migliora.
Bravini i giovani interpreti, laddove il dimagrimento"alla Bale" e’ esteso a tutta la truppa e in fondo e’ cio’ che caratterizza il film. Rivediamo con piacere Michael Biehn, un bravo mestierante che sa rispondere ad ogni chiamata e Rosanna Arquette che sui ruoli scomodi, malgrado gli anni non si tira indietro
L’esperimento puo’ essere curioso, nel concreto non centra alcun obiettivo.